Piediluco/1: i ragazzi di Casal del Marmo con i campioni del canottaggio

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L’avventura è cominciata. Molti si chiedono cosa fanno i giovani detenuti quando partecipano ai progetti in esterno. La redazione oggi ha deciso di raccontare passo per passo  l’avventura delle ragazze e dei ragazzi dell’Istituto Penale per Minorenni Casal del Marmo di Roma che vanno a trovare gli atleti della Nazionale di canottaggio a Piediluco, nel centro della federazione dove gli Azzurri si stanno preparando per i Mondiali Under 23 di Sarasota (Florida, 24-28 luglio) e per gli assoluti di Linz (Austria, 25 agosto-1° settembre).

 

 

Abbiamo chiesto alla direttrice dell’ipm di Roma Liana Giambartolomei com’è nata l’iniziativa. Ci ha raccontato che la Federazione di Canottaggio ha proposto di far incontrare gli atleti con i ragazzi dell’istituto per porgere un saluto prima dei prossimi Mondiali. Grazie all’esperienza maturata negli anni, la direttrice ha ritenuto di proporre, come modalità più utile, la visita degli stessi ragazzi presso il centro federale di Piediluco. Perché, se è vero che la possibilità di partecipare direttamente all’evento riduce il numero dei beneficiari, è anche vero che che questa modalità di svolgimento dell’attività arricchisce di significati l’esperienza degli stessi ragazzi.

 

 

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha inviato una lettera a Giuseppe Abbagnale, ex campione olimpico di canottaggio e attuale presidente della federazione, ringraziandolo per l’iniziativa. “Da appassionato di sport – si legge nel messaggio – non posso che condividere lo spirito dell’iniziativa: lo sport, infatti, assicura un contributo molto importante al percorso rieducativo intrapreso da questi ragazzi. Il Ministero esprime totale disponibilità a portare avanti in sinergia il progetto per l’organizzazione dell’attività remiera indoor all’interno degli istituti penali minorili”.

Anche Gemma Tuccillo, capo del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, ha tenuto a ringraziare la federazione “per aver dato avvio a una collaborazione a favore dei ragazzi in carico della Giustizia minorile e di comunità che la bellissima disciplina del canottaggio potrà certamente essere di sostegno del percorso delle ragazze e dei ragazzi perché, come ogni pratica sportiva, oltre a fornire una valida occasione di svago, aggregazione e alternativa all’ozio, trasmette valori fondamentali nel processo di crescita personale e sociale. Lo sport rafforza l’accettazione dei limiti, la resistenza alle frustrazioni e la lealtà nei confronti dell’avversario”.

Alcune foto sono tratte da www.canottaggio.org

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