PNRR Giustizia, rispettati gli impegni richiesti dall’Europa

La ministra Cartabia in Commissione giustizia
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“Ripercorrere gli interventi del Pnrr sulla giustizia significa ripercorrere tutte le riforme approvate con responsabilità dalle forze politiche”. Parte da qui la ministra della Giustizia, Marta Cartabia durante l’audizione in Commissione Giustizia per l’esame della relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Una serie di riforme strutturali quelle richieste dalla Commissione europea necessarie a raggiungere efficienza. Interventi importanti sotto diversi profili: tutela dei cittadini, produttività della giustizia, ricadute economiche.

Sono gli obiettivi fissati dalla Commissione europea per il 2026 (riduzione disposition time complessivo per i tre gradi di giudizio: 40% in meno nel settore civile, 25% in quello penale e abbattimento del 90% dell’arretrato), a fare da apripista per analizzare e illustrare tutto quello che si sta portando avanti in ambito giustizia e quello che si è riuscito a concludere in questi mesi. A cominciare dalle riforme del processo civile e penale già approvate in Parlamento, su cui i gruppi stanno lavorando, ma che necessitano di essere portate a termine entro il 2022. L’Ufficio per il processo che ha concluso il suo iter e proprio ieri ha visto l’entrata in servizio dei primi 200 giovani in Cassazione e la riforma del CSM e ordinamento giudiziario approvata qualche giorno fa in Consiglio dei Ministri.

“Le riforme in materia di giustizia sono la precondizione per centrare gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, anche per la ricaduta economica” – ha specificato la Ministra Cartabia. “Le stime della Banca d’Italia indicano che la piena realizzazione degli obiettivi determinerebbe un aumento dell’1,7% del Pil”. Il Pnrr prevede 3 miliardi di investimenti destinati a capitale umano per l’ufficio del processo, trasformazione digitale e riqualificazione del patrimonio immobiliare. Sul primo fronte, i primi 8171 giovani sono pronti ad entrare nei vari uffici giudiziari e a breve ulteriori 5400 addetti con profilo tecnico amministrativo aiuteranno la macchina amministrativa.

Relativamente alla digitalizzazione del processo telematico, la ministra ha parlato di “obiettivo impegnativo” ma necessario. “Si prevede la digitalizzazione di 10 milioni di fascicoli entro il secondo trimestre del 2026. Ci siamo dati scadenze intermedie, si può capire qual è il beneficio: il recupero degli spazi, maggiore accessibilità ai documenti. E’ un contributo importante all’efficienza”. Tema non meno importante quello dell’edilizia giudiziaria e penitenziaria per il quale il PNRR prevede la prima scadenza al 31 dicembre 2022.

Sono 48 gli interventi su cui si sta lavorando per il primo comparto: creazione di cittadelle della giustizia (10 interventi) e 38 relativi a grandi manutenzioni. Per l’edilizia penitenziaria sono previsti interventi di architettura per arginare il sovrafollamento carcerario. “Qui si sta lavorando su due fronti: recuperare posti e creare padiglioni all’interno degli istituti esistenti. Gli interventi già attuati sono imponenti 200 posti a Taranto, altrettanti a Sulmona, (in fase di collaudo)” ha aggiunto la Guardasigilli.

E parlando dei prossimi step, la Ministra ha sottolineato il tema cruciale dell’attuazione della  riforma della giustizia tributaria: “una mileston del 2022”, da lei stessa definita.

Il PNRR filo conduttore di un anno all’insegna delle riforme

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Di seguito le previsioni di spesa nella legge di bilancio 2021 (legge n. 178 del 2020)