I successi del Polo universitario, Giorgis: “Nell’interesse di tutti”

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La Casa circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano ha ospitato venerdì scorso l’incontro “Polo Universitario in Carcere: diritto allo studio per costruire il futuro”, che ha affrontato il tema dello studio come strumento di reinserimento sociale e la formazione universitaria come viatico per dotare i detenuti di nuove competenze, da spendere una volta fuori dalle mura degli istituti di pena. I lavori, presieduti da Samuele Ciambriello, Garante delle persone private della libertà per la Regione Campania, sono stati conclusi dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Giorgis.

Si tratta di obiettivi ambiziosi, ma realizzabili con l’impegno di tutte le parti coinvolte. In Campania, questo cammino nasce da lontano, nel 2018, quando ha visto la luce il “Polo Universitario Penitenziario” per i detenuti della regione, costituito dall’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e dal Dipartimento dell’Amministrazione PenitenziariaProvveditorato Regionale della Campania. Sono stati previsti, a tale scopo, alcuni spazi dedicati agli studenti all’interno del carcere di Secondigliano, l’istituto di pena più esteso d’Europa.

A distanza di 24 mesi, sono 8 i corsi attivi e 70 i partecipanti. “Dopo Bologna, Secondigliano ha il più alto numero di studenti universitari – evidenzia Samuele Ciambriello – ma la grande novità è che in questo momento studiano 31 detenuti dell’Alta Sicurezza, con la media del 30 e lode”.

Un cammino di formazione e reinserimento di questo genere finisce per avere benefici effetti molto ampi perché, come sottolinea il sottosegretario Giorgis, “organizzare all’interno delle strutture penitenziarie efficaci percorsi di trattamento e di recupero è nell’interesse non solo dei detenuti ma dei cittadini liberi”.