Presentati i risultati del progetto “Mi riscatto per il futuro”

progetto ‘Mi riscatto per il futuro’
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Concepire la pena come una opportunità: è questo il fulcro del progetto “Mi riscatto per il futuro”. “Un’iniziativa importantissima, un modello da esportare, perché capace di offrire opportunità e specializzazione ai detenuti, ma anche speranza e umanità”. Così il Sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha aperto in videocollegamento i lavori del convegno organizzato per presentare i risultati della collaborazione fra il consorzio di imprese Asi Caserta e il ministero della Giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. L’attività rientra nell’ambito del protocollo d’intesa Mi riscatto per il futuro, sottoscritto nel dicembre 2019 per la realizzazione di programmi di lavori di pubblica utilità in favore dei detenuti.

All’incontro, svoltosi presso la sala conferenze del Centro Orafo “Il Tarì” in Marcianise (Ce), sono intervenuti la presidente del Consorzio Asi Caserta, Raffaela Pignetti, il responsabile dell’Ufficio centrale per il lavoro dei detenuti del Dap, Vincenzo Lo Cascio, il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Campania, Lucia Castellano, il direttore dell’Ufficio detenuti e trattamento del Prap Campania, Assunta Borzacchiello, il magistrato di sorveglianza, Marco Puglia, e la responsabile delle Nazioni Unite per il programma di cooperazione internazionale “De vuelta a la comunidad” fra Italia e Messico, Martha Orozco, in questi giorni in visita ad alcuni istituti penitenziari della Campania.

“Sono 56 i detenuti formati fin qui nell’ambito del progetto”, ha detto Raffaella Pignetti, sottolineando che “40 di loro sono certificati e, di questi, 17 sono già al lavoro. Il nostro obiettivo è di abilitare 200 detenuti, formandoli, come già avvenuto finora, alle norme sulla sicurezza sul lavoro, alle pratiche di primo soccorso, alla prevenzione degli incendi e all’utilizzo di motoseghe, tagliasiepi e altri strumenti per la cura e la manutenzione delle aree verdi. Professionalità che potranno poi essere spese dal detenuto – ha concluso la presidente del Consorzio Asi Caserta – nell’affrontare la vita futura una volta uscito dal carcere”.

“La mancanza di un lavoro una volta fuori”, ha ribadito Vincenzo Lo Cascio, “costituisce una delle principali cause della recidiva. I programmi di pubblica utilità si propongono invece come straordinarie opportunità in linea con il dettato della Costituzione, a norma dell’ordinamento penitenziario e nel pieno rispetto delle Regole di Mandela previste dall’Onu per il reinserimento dei detenuti”. Lo Cascio – intervenuto in rappresentanza del Dap al posto del Direttore generale dei detenuti e del trattamento, Gianfranco De Gesu, impossibilitato a causa del Covid – ha sottolineato l’impegno del Dipartimento e della Direzione generale per migliorare la qualità delle condizioni della detenzione, in particolare “attraverso la realizzazione di maggiori opportunità di lavoro e di formazione professionalizzante in favore della popolazione reclusa, l’offerta di diversificati programmi di istruzione scolastica, la promozione di iniziative e laboratori teatrali e di attività sportive”.

Secondo il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Campania, Lucia Castellano, è importante “combinare gli effetti derivanti dall’opportunità offerta dal lavoro di pubblica utilità, che in Campania coinvolge circa 80 detenuti, con le possibilità di assunzione previste dall’art. 21 dell’ordinamento penitenziario e gli incentivi alle imprese che offrono lavoro ai detenuti previste dalla legge Smuraglia”.

Ai lavori è intervenuto, in collegamento da Città del Messico, anche il responsabile dell’Ufficio messicano delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine, Kristian Hӧlge, che ha espresso parole di grande apprezzamento per il progetto: “Oggi si celebra un’alleanza degna della causa dell’Unodc e della stessa Agenda 2030. Un patto pubblico-privato tra ministero della Giustizia e Asi Caserta che, naturalmente, coinvolge direttamente le persone private della libertà”.

In chiusura, l’intervento di Martha Orozco, la quale ha ricordato come investire in programmi come “Mi riscatto per il futuro” e “De vuelta a la comunidad”, da lei coordinato, significhi “fare un importante investimento nelle persone e a favore della sicurezza della società”.

L’incontro si è svolto alla presenza delle più alte cariche della magistratura campana: Eugenio Forgillo, presidente vicario della Corte di appello di Napoli, Luigi Riello, procuratore generale presso la Corte di appello di Napoli, Elvira Castelluzzo, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Gabriella Maria Casella, presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere; Carmine Renzulli, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Luigi Picardi, presidente del Tribunale di Napoli Nord, Filomena Capasso, magistrato dell’Ufficio di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere e Francesco Chiaromonte, magistrato dell’Ufficio di sorveglianza di Napoli.