Presentato il programma di lavori di pubblica utilità a città del Messico

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Città del Messico. Partirà con cinque giovani detenuti dell’istituto penitenziario Ceresova la fase sperimentale del Programma di lavori di pubblica utilità che sarà avviata nel settembre prossimo a Città del Messico. Lo ha annunciato ieri mattina il Sottosegretario del Sistema Penitenziario Antonio Hazael Ruiz Ortega nel corso di un incontro con la delegazione del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria nel quale è stato presentato il progetto mutuato dal modello italiano “Mi riscatto per…”.

I detenuti si occuperanno della manutenzione dell’arredo urbano in alcuni punti strategici della metropoli messicana, particolarmente significativi e importanti anche da un punto di vista della loro visibilità. I soggetti saranno scelti da un gruppo di 15, che a loro volta hanno passato una serie di selezioni che rispondevano a specifici profili di garanzia, che li hanno portati ad essere prima a 200 e poi 75.

Due saranno le direzioni verso le quali si muoverà il progetto messicano: interventi di miglioramento urbano in alcune zone strategiche di Città del Messico e realizzazione di laboratori di prevenzione dei reati in alcune zone ad alto grado di incidenza criminale con l’aiuto della compagnia di teatro penitenziario “Foro Shakespeare”, stabile da oltre 10 anni all’interno del Centro Penitenziario Marta Varonil.

La notizia del progetto ha provocato subito grande entusiasmo e molte aspettative fra i detenuti del carcere prescelto per l’avvio della fase sperimentale, come dimostrano le numerose richieste di candidatura avanzate.

L’obiettivo prioritario dell’intero Programma è quello di abbattere la recidiva. Nel solo Stato di Città del Messico, infatti, il tasso di recidiva fra la popolazione detenuta nel suo complesso si aggirava intorno al 40%. Un apposito studio effettuato per 4 anni su un campione di circa 5mila reclusi lavoranti ha dimostrato successivamente che la recidiva per questi soggetti era scesa al 4%. Obiettivo dichiarato dal Governo è quello di portare a zero il suo valore attraverso lo svolgimento di lavori di pubblica utilità.

Esperti delle Nazioni Unite e del Ministero della Giustizia – DAP assisteranno e accompagneranno la Segreteria del Sistema Penitenziario di Città del Messico nell’applicazione del progetto di reinserimento sociale. I detenuti lavoreranno allo scopo di dimostrare che è possibile convertire il tempo trascorso in carcere in tempo passato svolgendo un lavoro all’esterno del carcere al servizio della comunità.

Quasi 600mila pesos (circa 29mila dollari) saranno investiti nel primo semestre di sperimentazione: una parte servirà a sostenere un piccolo aiuto economico ai 20 detenuti che saranno interessati dal progetto nei primi sei mesi; altri soldi saranno spesi per l’acquisto di macchinari e strumenti, uniformi e equipaggiamento di lavoro, per la sottoscrizione di un’assicurazione contro eventuali incidenti sul lavoro, nonché per le spese di sostentamento del progetto (pasti, combustibile, costi amministrativi, ecc.).

In un momento di crisi del sistema penitenziario globale l’avvio di questo Programma costituisce, per le autorità di Città del Messico, l’occasione di attirare l’attenzione del mondo sui problemi del settore. Ma anche, e soprattutto, di dimostrare che esistono soluzioni per superarli.