Primo incontro dei capi delegazione del G7 Italia

Primo incontro dei capi delegazione del G7 Italia
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L’eccellenza del modello italiano di approccio al tema della prevenzione e del contrasto alla radicalizzazione e al terrorismo in ambito penitenziario e il ruolo svolto dal Nucleo Investigativo Centrale del Corpo di Polizia Penitenziaria sono stati al centro di uno specifico approfondimento condotto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria nel corso della prima riunione del Gruppo G7 Roma/Lyon che si è riunito nei giorni scorsi alla Farnesina.

Per la prima volta nella storia del G7, il comandante del NIC, primo dirigente di Polizia Penitenziaria Ezio Giacalone, ha illustrato le articolate procedure di valutazione del rischio, gli specifici indicatori elaborati anche con il supporto di organizzazioni internazionali e università europee e il sistema di costante condivisione delle informazioni in sede di Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo del Ministero dell’Interno, di cui il Corpo è parte integrante. Il modello italiano ha ricevuto particolare apprezzamento da parte dei rappresentanti dei paesi che compongono il G7.

La riunione, la prima organizzata sotto la Presidenza italiana del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, era dedicata a coordinare e rafforzare la risposta congiunta dei Paesi G7 in materia di lotta alla criminalità organizzata transnazionale e terrorismo. In particolare, l’agenda dei lavori si è concentrata sulle specifiche priorità del programma di Presidenza italiana in materia di sicurezza: contrasto al traffico di esseri umani e tratta dei migranti, sicurezza economica, lotta al cybercrime, intelligenza artificiale, droghe sintetiche, sfruttamento e abuso sessuale dei minori, contrasto all’estremismo e al terrorismo violento.

Presenti, oltre ai capi delegazione e ai rappresentanti delle altre forze dell’ordine, anche qualificati referenti di importanti organizzazioni internazionali quali INTERPOL, UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), GCERF (Global Fund for Preventing Violent Extremism), UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) e Unione Europea.