Reggio Emilia, agenti e detenuti insieme per la raccolta fondi

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Un’iniziativa che rappresenta “un segnale di corale unità e sensibilità verso quelle strutture sanitarie che, proprio in questo contingente, hanno dovuto affrontare un’inedita e grave emergenza”. Così Gianluca Candiano, direttore Istituti Penitenziari di Reggio Emilia, ha commentato la raccolta fondi solidale, espressione di tutta la comunità carceraria perché promossa da Polizia Penitenziaria e detenuti.

Duemila euro i proventi della raccolta che, per scelta unanime degli organizzatori, saranno donati al reparto di infettivologia dell’Ospedale Santa Maria Nuova, uno dei presidi di eccellenza nella lotta al Covid-19.

Un gesto che assume un valore simbolico anche in quanto proveniente dall’istituzione penitenziaria, definita da Candiano “zona di frontiera” per tutte le implicazioni emerse durante l’emergenza.

A Caltanissetta la Polizia Penitenziaria della casa circondariale e del Nucleo Traduzioni ha acquistato buoni-spesa che saranno distribuiti alle famiglie bisognose della città dalla sede locale della “Croce Rossa Italiana

Il presidente della Croce Rossa Italiana di Caltanissetta, Nicolò Piave, ha espresso “gratitudine alla polizia penitenziaria, guidata dal Dirigente Aggiunto Marcello Matrascia, che in questi giorni così difficili sta mostrando la sua vicinanza fattiva alle persone in forte disagio economico”.

Sono stati donati alla Caritas Diocesana di Nuoro i 2.300 euro raccolti grazie all’iniziativa “Un giorno per beneficenza” promossa dai detenuti della colonia penale di Mamone. Saranno destinati al sostegno di senza tetto e persone le cui preesistenti condizioni di marginalità sono state aggravate dall’emergenza Coronavirus.

“In questo tempo di Coronavirus tante persone sono costrette a stare a casa e molti papà non possono lavorare – hanno scritto i detenuti alla direttrice Patrizia Incollu nel chiedere l’autorizzazione all’iniziativa – Noi detenuti di Mamone abbiamo pensato di rinunciare al cibo di un giorno a settimana per offrirlo alle famiglie bisognose”.

I proventi della raccolta, realizzata tramite prelievi dai conto correnti dei reclusi – sono stati consegnati alla Caritas nuorese tramite il cappellano del carcere, don Alessandro Muggianu. “E’ una somma davvero sorprendente visto che a Mamone scontano la pena soprattutto persone extracomunitarie – ha commentato la responsabile della sede nuorese -. La Caritas Diocesana di Nuoro non solo ringrazia questi fratelli ma prende l’impegno di farne sue le motivazioni e sentimenti, di imparare una lezione pratica e coinvolgente”.

La somma di 5.469,50 euro raccolta da operatori e detenuti del “Pagliarelli” di Palermo è stata invece donata all’AIRC anche quale ricavato della vendita delle uova di Pasqua rese disponibili dall’associazione, iniziativa che quest’anno è stata molto ridotta a causa dell’emergenza.