DAP e Roma Capitale per un nuovo programma di apprendistato

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Continua la collaborazione tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) del Ministero della Giustizia e Roma Capitale per il reinserimento di persone provenienti dal carcere.

Ha preso il via nei giorni scorsi un nuovo programma che offre a persone sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà opportunità di formazione tramite tirocini presso associazioni e cooperative convenzionate.

I destinatari del progetto, curato dal Dipartimento Turismo, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, sono stati individuati attraverso i Centri di Orientamento al Lavoro e dalla Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà, Gabriella Stramaccioni. I tirocinanti saranno impegnati prevalentemente in attività artigianali, di piccola edilizia, giardinaggio e manutenzione del verde.

La serie di percorsi sperimentali basati su lavori di pubblica utilità – svolti cioè a titolo di volontariato – è stata avviata nel 2017 con un accordo tra DAP e Roma Capitale, rinnovato in seguito con protocolli operativi.  In attività di manutenzione del verde pubblico e di ripristino del manto stradale sono state complessivamente impegnate 130 persone, cui andranno ad aggiungersi a breve altri 35 detenuti della casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso impiegati nei parchi e nelle ville della città.

Il nuovo progetto si differenzia dai precedenti perché si svolge secondo la formula dell’apprendistato retribuito: a questo scopo sono stati, infatti, destinati 100.000 euro, utili al finanziamento di tirocini trimestrali che prevedono 30 ore di lavoro settimanale, cui far corrispondere una retribuzione di 600 euro mensili.

“I percorsi di riabilitazione professionale sono una risposta alle difficoltà di inclusione incontrate da chi sconta una pena detentiva – ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi -. Restituire una prospettiva esistenziale attraverso il lavoro, aiuta a reinserire in società persone motivate a crescere e migliorare, sottraendole a criminalità ed emarginazione. Miglioramento e possibilità di riscatto per i singoli, quindi, ma anche attività benefiche e utili all’intera città”.