Relazione Anac, Bonafede: “Lotta a corruzione è priorità per il Paese”

Ministro Bonafede alla Camera - Relazione ANAC 2lug20
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“L’Anac ha acquisito autorevolezza a livello internazionale, facendo conoscere il sistema italiano della prevenzione, che in tanti considerano un modello”. Così il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Francesco Merloni, nel corso della presentazione della Relazione annuale 2019 alla Camera dei deputati, a cui ha partecipato anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

E proprio il Guardasigilli, a margine dell’evento, ha tenuto a ribadire l’importanza del dialogo tra il dicastero di via Arenula e l’Anac: “L’interlocuzione è fondamentale per tutti i ministeri e in particolar modo per il ministero della Giustizia. Considero la lotta alla corruzione una priorità non solo per la giustizia ma per la democrazia del nostro Paese”.

Nel corso della Relazione, è stato evidenziato il ruolo cruciale giocato dal cosiddetto whistleblowing. Come sottolineato dal presidente Merloni, “l’istituto del whistleblowing ha avuto, anche nel corso del 2019, un vero e proprio andamento esponenziale: è continuato a crescere il numero di dipendenti pubblici che hanno segnalato illeciti di cui sono venuti a conoscenza sul luogo di lavoro”. A confermarlo sono i numeri registrati negli ultimi anni: 125 nel 2015, 183 nel 2016, 364 nel 2017, 783 nel 2018, 873 nel 2019 per un totale complessivo di circa 2330 segnalazioni. Le segnalazioni di whistleblowing ricevute dall’Anac nel 2019 sono pervenute in grande maggioranza tramite l’apposita piattaforma informatica protetta.

“Da rilevare anche l’aumento – si legge nella relazione – delle comunicazioni inerenti misure discriminatorie verso i segnalanti, pari a circa 70. Sotto questo profilo, nel 2019 l’Anac ha irrogato la prima sanzione (5mila euro), comminata a un dirigente di un comune del Casertano, quale firmatario di provvedimenti ritorsivi verso un dipendente che aveva denunciato presunte irregolarità in Procura”.

Per l’Anac si è rivelato “particolarmente efficace negli anni l’istituto della vigilanza collaborativa“, che dal 2014 ha portato l’Autorità a vagliare in via preventiva 239 appalti sottoposti volontariamente dalle amministrazioni a verifiche preventive di legittimità.

Nel 2019 sono state 633 le interdittive antimafia comunicate dalle Prefetture all’Autorità anticorruzione, affinché fossero annotate nel Casellario informatico delle imprese, che contiene una serie di informazioni utili per le amministrazioni pubbliche che devono assegnare un appalto. Si tratta di 70 informative in più del 2018, pari a un aumento del 10,5%. “Il dato è molto preoccupante – ha spiegato Merloni nel corso della sua relazione – per il trend in continua crescita, che conferma che le organizzazioni criminali ricorrono sempre più spesso a sistemi corruttivi per raggiungere i loro scopi, approfittando anche delle situazioni emergenziali come quella in corso, con effetti devastanti sul sistema economico e sulle imprese sane, già pesantemente colpite dalla crisi”.