Rhythm and Poetry: quando la musica racconta il carcere

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Musica e carcere, due realtà che sembra difficile far coesistere, e che invece convivono in numerose esperienze e progetti realizzati in diversi istituti penitenziari. Tanto che quest’anno il ricco programma del Linecheck, il conference festival italiano partner della Milano Music Week 2020,  ha previsto un incontro interamente dedicato a Rap dentro, la rete che raccoglie le realtà che operano nelle carceri minorili, dove sono sorti laboratori musicali, in particolare negli istituti penali minorili di Milano, Torino, Firenze, Roma e Airola.

Rhythm and Poetry: la musica racconta il carcere“, questo il titolo dell’incontro che si terrà giovedì 19 novembre dalle 18,45 alle 19,45, rigorosamente online come tutto il festival, al quale parteciperanno, con funzioni di guide, personaggi del panorama musicale rap: Kento, che da più di 10 anni cura all’IPM di Casal del Marmo laboratori di scrittura rap e poesia; Lucariello, che con la CO2 Onlus realizza e coordina attività laboratoriali educative negli istituti penitenziari minorili, in particolare nell’IPM di Airola; Emak, che dal 2019 cura il laboratorio Rap all’interno dell’IPM “Ferrante Aporti” di Torino; Charlie Dakilo, che da 10 anni conduce i laboratori di musica rap all’interno dell’IPM “Meucci” di Firenze e dal 2013 nella Casa Circondariale “M. Gozzini” di Firenze e, infine, Massimo Pericolo, che invece ha provato cosa vuol dire essere un detenuto e, proprio in quel periodo ha iniziato a scrivere brani che, in breve, hanno conquistato musica e critica.

Spiegano gli organizzatori: “Si tratta di un momento per riflettere su come la musica racconta il carcere, un panel volto ad indagare la potenzialità espressiva che nasce dall’esperienza detentiva. Mai come ai giorni nostri l’incarcerazione viene trattata e raccontata nei testi dei brani rap, insieme si andrà a esplorare il motivo alla base di questa scelta”.

Il rapper napoletano Lucariello

Lucariello, una delle ‘guide’, intervistato dal nostro giornale durante la realizzazione di un laboratorio di “Scrittura e produzione musicale” con i ragazzi dell’istituto penale minorile di Airola, parlò con grande entusiasmo del lavoro che stava portando avanti e dei  pezzi che grazie a loro era riuscito a produrre, basati “su un lavoro di empatia con le emozioni vissute dai ragazzi: nonostante la giovane età parliamo di persone che si trovano a vivere la dura realtà del carcere”.