Roma, lavori pubblica utilità: rinnovata convenzione Tribunale-Comune

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Il Tribunale di Roma e il Dipartimento politiche sociali e salute del Comune di Roma hanno rinnovato il 6 maggio 2022 la convenzione per lo svolgimento, da parte di imputati, di lavori di pubblica utilità. E’ proprio grazie alla proficua collaborazione in materia di giustizia riparativa nata fra i due enti che l’accordo – stipulato per la prima volta nel 2007 e successivamente confermato nel 2012 e infine nel 2017 – proseguirà per altri cinque anni.

Firmato dal presidente del Tribunale, Filippo Reali, e dall’Assessore alle Politiche sociali, Barbara Funari,  prevede che, fino ad un massimo di 500 soggetti per annualità, possano svolgere lavori di pubblica utilità, laddove il giudice, verificata la sussistenza delle condizioni necessarie, sentito il PM e su richiesta dell’imputato, ritenga di poter applicare la misura in sostituzione delle pene detentive o pecuniarie previste.  Allo stesso modo vi può accedere l’imputato nei confronti del quale il giudice decida di sospendere il procedimento, disponendo la messa alla prova.

Ingresso della Procura di Roma

L’istituto della messa alla prova, anche per la tipicità che caratterizza i soggetti interessati, rafforza la finalità riparativa già prevista nell’affidamento in prova (lavoro di pubblica utilità, volontariato di rilievo sociale e mediazione con la persona offesa), conferendole particolare rilievo quale obiettivo specifico teso ad eliminare le conseguenze dannose o pericolose del reato e ad assicurare, ove possibile, il risarcimento del danno.Le attività lavorative, che dovranno essere prestate in favore della collettività e non saranno retribuite, potranno essere svolte in favore di organizzazioni che prestino assistenza nei confronti di tossicodipendenti o alcooldipedenti, persone con disabilità, anziani, minori o stranieri; che si occupino della tutela del patrimonio ambientale, culturale, archivistico o, ancora, beni del demanio, ospedali o case di cura. L’elenco degli organismi e degli enti in questione sarà curato e aggiornato da Roma Capitale e inviato al Tribunale di Roma e al corrispondente Ufficio per l’esecuzione penale esterna.  Potranno accedere a quanto previsto dalla convenzione i soggetti che risiedano nel Comune di Roma o coloro che siano stabilmente domiciliate nella città per motivi di studio o di lavoro: il collegamento fisico con il territorio è una delle condizioni che saranno prese in esame per l’inserimento del soggetto nel programma.

Convenzione 6 maggio 2022