Roma, i prodotti dal carcere nel mercato rionale del IV Municipio

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A breve a Roma sarà possibile acquistare in un mercato rionale prodotti a Km 0 provenienti da coltivazioni e allevamenti interni al Polo penitenziario di Rebibbia e da altre realtà del territorio.
E’ quanto previsto dal progetto “Mercato aperto”, condiviso tra la Presidente del IV Municipio Roberta Della Casa e il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria del Lazio Abruzzo e Molise Carmelo Cantone.
L’iniziativa intende proporre ai consumatori prodotti delle attività agricole presenti negli istituti penitenziari di Rebibbia e offrire opportunità di reinserimento socio-lavorativo delle persone detenute.

I prodotti saranno esposti e venduti in un locale, concesso in comodato dal IV Municipio, all’interno del mercato rionale di via Locke, vicino al complesso di Rebibbia mentre la gestione delle vendite sarà curata da cooperative attive nelle lavorazioni penitenziarie con spese a proprio carico.

La collaborazione tra Provveditorato e IV Municipio si è concretizzata oggi in un primo accordo quadro della durata di un anno, rinnovabile per altri tre, siglato dal provveditore Carmelo Cantone e dal presidente della Cooperativa sociale Men at Work Luciano Pantarotto.

“La prima esperienza di collaborazione che sarà avviata – spiega Carmelo Cantone – prevede la concessione d’uso di un banco vendita coperto all’interno del mercato di Casal de’ Pazzi. La vendita sarà gestita in outsourcing dalla cooperativa ‘Men at work’, con manodopera detenuti lavoranti all’esterno. Saranno affidate in vendita le produzioni ortofrutticole, le uova e il pollame di Rebibbia Femminile, i prodotti del Centro cottura di Rebibbia Nuovo Complesso, l’olio di Velletri e Viterbo, il vino di Velletri, ma nel tempo si rafforzeranno altre produzioni con Rebibbia III Casa e Rebibbia Reclusione”.

Sarà compito delle direzioni degli istituti penitenziari selezionare e formare le persone detenute addette alla vendita dei prodotti.
“È importante in questa fase di drammatica recessione – conclude Cantone – che due istituzioni pubbliche si siano incontrate per dare propulsione al lavoro penitenziario, oltre che un riconoscimento alla qualità del lavoro che porta a sviluppare queste produzioni”.

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