Secondigliano, ecco i due primi detenuti laureati

Laurea_due detenuti_Secondigliano (foto: Ministero della Giustizia)
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Sessione di laurea triennale particolarmente emozionante, quella tenutasi ieri nella palestra dell’Alta Sicurezza dell’Istituto penitenziario “Pasquale Mandato” di Secondigliano. I due detenuti che hanno discusso la tesi in Scienze e tecniche erboristiche sono i primi, tra gli iscritti al Polo Universitario Penitenziario della Federico II, a concludere un percorso di studi interamente seguito in carcere.

I neo dottori hanno, infatti, anche effettuato il tirocinio all’interno della farmacia del Centro clinico. Per sottolineare l’importanza dell’evento, il rettore dell’ateneo napoletano, Matteo Lorito ha voluto presiedere la commissione composta, tra gli altri, dalla prorettrice Rita Mastrullo, dalla direttrice del dipartimento di Farmacia Angela Zampella, dalla presidente della Scuola di Medicina Maria Triassi e dalla delegata del rettore per il Polo universitario penitenziario Maria Rosaria Santangelo. Relatore dei laureandi Mariano Stornaiuolo, docente di biologia applicata.

La presenza di metalli pesanti negli olii prodotti nella Terra dei fuochi è stato il tema trattato in una delle tesi, mentre nell’altra si è analizzata la possibile introduzione nelle nostre colture di una pianta proveniente dalla Cina. Argomenti affrontati in maniera approfondita dai due studenti, che hanno riportato una votazione di 105 e di 110 e che sono ora determinati a conseguire la laurea magistrale.

La Commissione di laurea

I componenti della commissione hanno indossato toghe confezionate dai detenuti del laboratorio interno all’istituto penitenziario, altra iniziativa che racconta un carcere impegnato nel tracciare percorsi inclusivi.

“Oggi si è realizzato il sogno di vedere laureati i nostri detenuti che hanno dimostrato che cambiare si può e si deve” è stato l’emozionato commento della direttrice del carcere Giulia Russo a margine della seduta di laurea.

Il Polo universitario penitenziario  della Federico II  comprende 11 corsi attivi e conta 96 iscritti dai 25 ai 60 anni, di cui 5 donne. “Penso che queste due persone che si sono laureate mandino davvero un segnale a tutti – ha dichiarato il rettore Matteo Lorito – che in questi istituti di pena si può studiare e si può uscire come dottori per affrontare una nuova vita”.