Spese di giustizia, al Ministero 92 milioni per il pagamento ai professionisti degli arretrati 2019

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Le somme accreditate consentiranno di azzerare l’esposizione in essere, in particolare verso chi ha prestato attività di gratuito patrocinio a spese dello Stato

 Con l’accreditamento effettuato da parte del Ministero dell’Economia e Finanze, si sono rese disponibili le risorse finanziarie necessarie a saldare interamente il debito per le spese di giustizia relativo al 2019, pari a 92 milioni di euro.

Per effetto di tale disponibilità, il Ministero della Giustizia potrà dunque procedere al pagamento degli arretrati in favore dei professionisti del settore, come gli avvocati che hanno prestato gratuito patrocinio e i consulenti tecnici.

In una circolare diramata a tutti gli Uffici giudiziari, la Direzione generale degli Affari interni del Ministero ha comunicato di aver provveduto all’emissione degli ordini di accreditamento a saldo delle esposizioni debitorie, con l’invito ad adottare ogni intervento organizzativo dal punto di vista amministrativo-contabile e a profondere il massimo sforzo possibile per consentire il tempestivo pagamento agli aventi diritto, così da evitare ulteriormente l’allungamento dei tempi.

Nell’attuale situazione di emergenza, la doverosa estinzione dei debiti può infatti costituire anche un sostegno per i professionisti del settore, già colpiti dalla sospensione e dal rinvio delle attività processuali causati dalla crisi epidemiologica.

L’importo complessivo stanziato è frutto di più provvedimenti adottati nel corso dell’anno: 20 milioni dal cd. Decreto Rilancio (d.l. 34/2020), 35 milioni attraverso la legge di assestamento (l. 128/2020) ai quali vanno aggiunti 37 milioni prelevati dal Fondo di riserva per le spese obbligatorie e d’ordine.

“Si tratta di un intervento dovuto e lungamente atteso – commenta il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede -. Ringrazio il Mef, con cui c’è stata una lunga e proficua interlocuzione, in particolare in questo difficile momento. Adesso dobbiamo lavorare per ridurre i tempi di pagamento ed evitare che questa situazione possa ripetersi anche in futuro”.

QUESTO IL LINK DI RIFERIMENTO:
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page?contentId=SDC296097&previsiousPage=mg_1_8