Spoleto, Ragusa, Roma e Napoli: solidarietà dagli istituti penitenziari

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“Solidarietà e speranza non hanno barriere” è scritto in uno striscione realizzato da alcuni lavoranti e appeso al tetto del carcere di Spoleto. L’iniziativa è accompagnata da una lettera in cui i detenuti annunciano una raccolta fondi e ringraziano gli operatori dell’area trattamentale per il sostegno, i sanitari per continuare ad assicurare cure e assistenza e la polizia penitenziaria perché “sta svolgendo il suo dovere con scrupolosa attenzione con turni spesso stressanti, in particolare l’ufficio colloqui e il centralino detenuti che, pur di assicurarci i contatti con le nostre famiglie, vanno ben oltre gli orari stabiliti”.

Con una lettera indirizzata al direttore Giovanna Maltese, i detenuti della casa circondariale di Ragusa hanno comunicato di aver raccolto la somma di 513 euro a favore dell’ospedale di Modica. L’iniziativa, promossa dal messaggio “rispettando le regole tutti uniti ce la faremo”, vuole esprimere la solidarietà dei detenuti nei confronti di tutti gli operatori impegnati nella lotta contro il Covid-19 e un ringraziamento verso il personale dell’Amministrazione penitenziaria in servizio nell’istituto ragusano.

Gli slogan scelti dai detenuti di Spoleto di Ragusa si adattano ad altre azioni di solidarietà promosse da chi è in carcere o si trova in misura alternativa, ma vuole continuare a sentirsi cittadino e offrire un contributo alla battaglia comune.

Così a Roma gli ospiti dell’Isola Solidale – struttura che accoglie persone agli arresti domiciliari, in permesso premio o che, giunte a fine pena, si ritrovano prive di riferimenti familiari – hanno deciso di donare generi alimentari di prima necessità della loro ‘dispensa’ alle famiglie in difficoltà.

I detenuti sono già all’opera nel confezionare pacchi contenenti zucchero, sale, farina, pasta e olio che saranno consegnati a famiglie bisognose e a soggetti in condizioni di disagio sociale per il tramite dell’Elemosineria vaticana.

“Un segno importante di vicinanza a chi soffre – spiega in un comunicato Alessandro Pinna, presidente dell’Isola Solidale – da parte da nostri ospiti, che dopo avere deciso di cucinare i pasti per i senza tetto di San Pietro, ora hanno pensato di donare generi alimentari alle famiglie fragili”.

mascherine san vittore
Fotografia di Giovanni e Hermes Mereghetti

Dagli istituti penitenziari della Campania arriva invece la prima concreta risposta alla carenza di mascherine, presidio indispensabile per ridurre il rischio del contagio di chi non può fare a meno di recarsi al lavoro. Sono state consegnate all’Università Federico II le prime 200 mascherine realizzate nelle sartorie di alcune carceri campane. L’iniziativa rientra nell’ambito del rapporto di collaborazione istituzionale dell’Ateneo con il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania che ha portato, un anno fa, alla costituzione del Polo Universitario Penitenziario di Federico II nella Casa Circondariale ‘Pasquale Mandato’ di Secondigliano.

La produzione di mascherine negli Istituti è stata avviata con il supporto e la supervisione della task force d’Ateneo per l’emergenza per il coronavirus e una parte è stata destinata al personale tecnico e amministrativo della Federico II. In settimana saranno consegnate ai dipendenti la cui presenza negli uffici è indispensabile per quei servizi che non possono essere erogati in modalità telematica.