Detenuti e attori per lo Stabat Mater, Cartabia: “Teatro occasione di consapevolezza”

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Nel giorno della vigilia di Pasqua, è stato presentato il trailer del cortometraggio cinematografico Stabat Mater. Il dramma poetico, liberamente tratto dalla raccolta Madri di Grazia Frisina, regia di Giuseppe Tesi, è interpretato da attori professionisti, tra i quali Melania Giglio e Giuseppe Sartori, e da dodici detenuti di diversa nazionalità, lingua e cultura della casa circondariale di Santa Caterina in Brana di Pistoia.

La scelta del testo, ispirato alla preghiera tradizionalmente attribuita a Jacopone da Todi, al teatro medievale e alla tragedia greca, intende dare voce a tutti coloro che solitamente non hanno la possibilità di esprimersi, simbolicamente rappresentati dal pianto della Vergine Maria. In tal senso, hanno potuto manifestare il proprio disagio un gran numero di attori detenuti, grazie alla presenza del Coro e della Corifea, suggeriti dall’opera quali controcanto all’azione.

“Il teatro in carcere – ha dichiarato la guardasigilli Marta Cartabia nel giorno della Giornata mondiale del teatro, celebrata lo scorso 27 marzo – non è mero intrattenimento, riempitivo di un tempo vuoto, ma un’occasione significativa in un percorso di acquisizione di consapevolezza”.

Le riprese dello Stabat Mater, partite prima dell’inizio della pandemia, hanno avuto come scenario l’interno del carcere toscano e alcuni luoghi caratteristici della provincia: la saletta anatomica dell’Ospedale del Ceppo, di architettura settecentesca, la fontana di Daniel Buren a Villa La Magia e la spiaggia della Lecciona in Versilia.

Il progetto, promosso dall’associazione culturale Electra Teatro, punta a valorizzare la persona e lo sviluppo della sua autonomia, attraverso un percorso formativo che potenzi capacità creative e culturali dei singoli, con un’attenzione particolare al miglioramento del lessico linguistico dei detenuti stranieri, essenziale alla loro integrazione sociale e al necessario reinserimento nella cittadinanza attiva.