Street Art in carcere, un murale sulla parete esterna del ‘Gozzini’

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Un murale per decorare l’istituto “Mario Gozzini”: la delibera comunale che tende alla riqualificazione del quartiere adiacente la seconda casa circondariale di Firenze, il cosiddetto ‘Solliccianino’, è stata approvata in giunta comunale ed entro novembre il progetto prenderà il via. Sarà la parte esterna della cinta a ospitare l’opera di due artisti urbani, il volterrano Nico Lopez Bruchi e la pisana Rame 13, molto attivi nel campo del sociale: durante il laboratorio d’arte avviato nell’istituto, con la partecipazione di una quindicina di detenuti, all’ideazione del bozzetto hanno contribuito gli stessi ‘allievi’. E uno di loro, dotato delle competenze necessarie, sarà vicino agli autori nella realizzazione del progetto.

“L’iniziativa parte da lontano – chiarisce la direttrice Antonella Tuoni – e si inserisce in un programma più ampio di riqualificazione urbana cui hanno partecipato le istituzioni locali, soggetti attivi nel sociale e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze”.

Il progetto originario che vedeva coinvolti gli istituti di pena fiorentini era quello del ‘Giardino degli incontri’, mentre l’opera in via di realizzazione all’esterno del “Mario Gozzini” è inserita in un percorso partecipativo denominato ‘La scritta che buca’, promosso dalla cooperativa sociale CAT e cofinanziato dalla Fondazione CR e dal Comune di Firenze.

Orti Sociali CC Gozzini
Il progetto degli Orti Sociali nella zona adiacente la cinta muraria del carcere

“Un altro intervento in programma sarà quello degli Orti Sociali – aggiunge la dottoressa Tuoni – anche questo nelle zone adiacenti l’istituto: i residenti e alcuni detenuti si occuperanno di curare le coltivazioni, in un rapporto simbiotico con il territorio”. A prendere contatto con i cittadini nel quartiere è stata la professoressa Camilla Perrone, per l’ateneo fiorentino: il fine è quello di rendere fruibili per la collettività spazi a lungo abbandonati a se stessi.