“Thyssen, Germania d’accordo: fare giustizia”

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Si è svolto a Bruxelles l’incontro tra i ministri della Giustizia d’Italia e di Germania. A margine del Consiglio europeo Giustizia e Affari Interni (GAI), Alfonso Bonafede ha voluto affrontare con la collega Katarina Barley la questione dei due ex dirigenti Thyssenkrupp, condannati in Italia per il rogo delle acciaierie torinesi, avvenuto il 6 dicembre del 2007 e costato la vita a sette operai. Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz sono tornati da tempo in Germania e, nonostante la condanna in via definitiva nel maggio del 2016 per omicidio colposo plurimo, non hanno scontato neanche un giorno di reclusione.

“La ministra tedesca della Giustizia è molto dispiaciuta, ma né io né lei possiamo fare nulla, in Germania come in Italia esiste la completa separazione dei poteri”, tuttavia “concorda sul fatto che deve essere fatta giustizia” ha dichiarato il Guardasigilli incontrando i giornalisti. “La ministra tedesca – ha detto Bonafede – è al corrente della situazione e comprende l’importanza che questo caso ha per l’Italia. Ma è evidente che ci sono dei limiti costituzionali e non può fare nessuna pressione sui magistrati. Le ho chiesto se avesse già parlato con il ministro del Land competente e mi ha assicurato che sta seguendo la procedura. La ministra tedesca concorda che giustizia debba essere fatta”. Secondo Bonafede i rapporti “di cooperazione giudiziaria tra i due paesi sono solidissimi” e “oggi c’è stato un altro passo in avanti”.

“Così come avevo annunciato durante la cerimonia a Torino – ha concluso il ministro -, al termine del bilaterale ho chiamato i familiari delle vittime per aggiornarli sugli sviluppi”.