Thyssenkrupp, Bonafede:
“Lo Stato faccia giustizia”

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Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi. Sono i nomi delle vittime della strage che si è consumata il 6 dicembre 2007 alle acciaierie della Thyssenkrupp di Torino. Sono trascorsi undici anni da quella tragedia e ancora non è stata fatta giustizia. Quella giustizia richiesta dai familiari, incontrati dal ministro Alfonso Bonafede in occasione della commemorazione avvenuta nel cimitero monumentale del capoluogo piemontese.

A loro il Guardasigilli ha promesso il massimo impegno per fare luce su una vicenda su cui permangono ancora troppe zone d’ombra: “Lo Stato è qui umanamente e istituzionalmente – ha esordito Bonafede -. Qualcuno deve fare giustizia e quel qualcuno è lo Stato. Come Stato ora chiedo scusa per gli errori del passato e faccio di tutto perché venga riconosciuta la giustizia”.

“Forse c’è qualcuno che pensa che basta uscire dai confini del Paese per farla franca e sottrarsi alla giustizia – ha aggiunto il ministro –. Ho chiesto un incontro con il ministro tedesco della Giustizia e domani lo vedrò a Bruxelles. Mi impegnerò perché ci sia la sua disponibilità a fare rispettare la sentenza. Una sentenza di condanna. Non possiamo far passare il concetto per cui chi investe in Italia poi non rispetti le regole: è inaccettabile che lavoratori italiani perdano la vita e nel frattempo i responsabili lascino l’Italia per tornare nel loro Paese. Chi viene in Italia rispetta le regole italiane e quando non le rispetta paga per non averle rispettate. Appena rientrerò da Bruxelles – ha concluso Bonafede – chiamerò i familiari delle vittime per riferire sull’esito dell’incontro: è il momento di intraprendere un percorso condiviso di ricerca di una giustizia completa e non parziale”.