Toscana: una nuova Cabina di regia per progetti su carcere e inclusione

L'ingresso degli uffici della Regione Toscana
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La Giunta della Regione Toscana, nella seduta del 15 giugno, ha ridefinito la composizione e ampliato le funzioni della Cabina di regia per il coordinamento delle politiche regionali penitenziarie, istituita nel 2008.

Oltre a occuparsi di specifica progettazione di livello territoriale e regionale riguardante tutta l’area penale, il nuovo organismo dovrà curare i rapporti con i Tavoli nazionali che si occupano di questioni penitenziarie e di esecuzione penale esterna, operare in coordinamento con l’Osservatorio permanente sulla Sanità penitenziaria; collaborare con il Centro Regionale Criticità Relazionali, sia per la tematica relativa alla Salute carcere che per quella correlata alla costruzione di Reti territoriali per Comunità.

Tra i componenti della “Cabina di regia per il coordinamento delle politiche regionali in ambito penitenziario e di esecuzione penale esterna” – questa la nuova denominazione -, il Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Toscana e l’Umbria, i direttori del Centro di Giustizia Minorile e dell’UIEPE (Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna) di Toscana-Umbria, e due dipendenti del Servizio Sanitario Regionale esperti in ambito penitenziario.

L’esigenza di ridefinire le funzioni della Cabina, è stata determinata anche dai contenuti dell’accordo nazionale tra Conferenza delle Regioni e Cassa delle Ammende siglato il 26 luglio 2018 con l’obiettivo di rafforzare il campo di azione delle politiche di inclusione sociale

A marzo scorso è stata approvata una convenzione della regione Toscana con la Cassa delle Ammende per il finanziamento di un gruppo articolato di progetti finalizzati a costruire opportunità di lavoro, studio e formazione per persone in esecuzione penale.