Trieste, detenute donano mascherine e copricapi a pazienti oncologici

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“Questo oggetto è stato pensato, progettato e realizzato con le nostre mani e vuole essere un modo per sentirci vicine senza toccarci” è scritto su ogni confezione di mascherine donate a due enti di volontariato socio-sanitario dalle detenute del carcere di Trieste. I manufatti sono stati realizzati durante il corso di tecniche sartoriali curato da ENAIP (Ente nazionale Acli istruzione professionale) Friuli Venezia Giulia e la loro destinazione, ai bambini  malati provenienti da paesi in guerra ospitati dalla Fondazione Lucchetta Ota D’Angelo Hrovatin e alle pazienti del Centro Sociale Oncologico (CSO) – Oncologia Senologica e dell’Apparato riproduttivo Femminile (OSARF), è stata scelta dalle allieve  stesse.
“La consapevolezza del delicato momento che stiamo vivendo ha rappresentato anche per le detenute uno stimolo forte, cresciuto in modo spontaneo, di offrire un piccolo contributo solidaristico a una parte fragile della società – spiega  il commissario capo  Annamaria Peragine – Le allieve si sono dimostrate, da subito, interessate e pronte ad apprendere le tecniche di realizzazione delle mascherine da affiancare  a quelle già previste come obiettivi formativi del progetto, ovvero lo studio sulla creazione di copricapi, dedicati alle donne colpite da patologie oncologiche”.
I manufatti sono stati consegnati venerdì a operatrici dei due enti durante l’evento conclusivo del corso di formazione del corso. Presenti, insieme al  direttore dell’istituto Paolo Ponzetta e alla capo area trattamentale Anna Buonuomo, la garante dei detenuti per il Comune di Trieste Elisabetta Burla, rappresentanti dell’amministrazione regionale e dell’ente di formazione. Paola Stuparich – Direttrice Generale EnAIP – ha sottolineato come il corso abbia risposto alla  precisa richiesta da parte della casa circondariale di una formazione di qualità,  finalizzata al reinserimento sociale, utile alla crescita personale e soprattutto professionale delle persone con acquisizione di competenze spendibili durante e dopo il periodo di carcerazione.
L’iniziativa è stata apprezzata anche da Francesco Russo – Vicepresidente del Consiglio Regionale FVG – che ha  ribadito “il valore imprescindibile della formazione in un luogo che si va, pian piano, affrancando dal ruolo di ‘istituzione totale’ che l’ha connotato per troppo tempo, per trasformarsi in uno spazio aperto al dialogo con l’esterno”.