“Un mare di vita”: cinque giorni di navigazione per sei minori campani dell’area penale

FacebookTwitterWhatsAppEmailCopy Link

Dalla collaborazione tra il Centro di prima accoglienza di Salerno e la Fondazione Nave Italia si è potuto realizzare il progetto “Un mare di vita” con i minori dell’area penale. L’iniziativa si è avvalsa della “terapia dell’avventura” come metodologia d’intervento e strumento di educazione, formazione e inclusione sociale.

Il 20 luglio, con partenza dal Porto di Salerno, sei giovani, sottoposti alla messa alla prova dai Tribunali per i Minorenni di Salerno e di Potenza, si sono imbarcati sul brigantino “Nave Italia”, accompagnati da tre educatori del Centro di prima accoglienza di Salerno, da Antonella Tosetti, Project Manager della Fondazione “Tender to Nave Italia Onlus” e dall’intero equipaggio della Nave Italia.

I ragazzi hanno fatto parte integrante dell’equipaggio, formato da 21 professionisti della Marina Militare (ufficiali, sottoufficiali e graduati), vivendo e partecipando a tutte le attività necessarie alla navigazione e alla vita di bordo. Affiancati dai marinai, hanno svolto tante attività necessarie alla navigazione tra le quali: manovrare le vele e il timone, imparare a fare i nodi marinareschi, scalare l’albero di trinchetto, orientarsi osservando le stelle.

Per tutto il corso della navigazione, l’equipaggio ha condiviso con i giovani le storie di vita personali, le proprie emozioni e sacrifici, trasmettendo loro l’importanza dell’impegno e dell’esempio come valori di vita.
Ad ogni partecipante è stato consegnato dal comandante l’attestato di “Marinaio di Nave Italia”.
Raffaele Zotto, direttore del Centro di prima accoglienza di Salerno, ha ricevuto una targa in ricordo a testimonianza e apprezzamento della Marina Militare per il progetto.
Dopo cinque giorni di navigazione, sabato scorso la nave è rientrata al porto di Salerno e i ragazzi sono stati riaffidati alle loro famiglie.