Università in carcere, il polo di Sassari compie 10 anni
27 Marzo 2024Il polo universitario penitenziario di Sassari ospita il triplo dei detenuti rispetto alla media nazionale: tra il 5 e il 6% contro il 2%.
Picchi di frequentanti si registrano nelle case di reclusione di Tempio Pausania (tra il 15 e il 17%) e Alghero (tra l’8 e il 10%). Circa 70 in media gli studenti negli ultimi cinque anni, 20 i laureati.
Numeri significativi, presentati il 26 marzo nell’aula magna dell’ateneo di Sassari per il decennale della nascita del Polo universitario penitenziario sardo.
Diverse le facoltà scelte dagli studenti ristretti: Agraria, Scienze umane, Scienze umanistiche e sociali, Giurisprudenza, Scienze economiche, ma anche Architettura, design e urbanistica.
In occasione del decennale, viene firmato il terzo protocollo d’intesa per il triennio 2024-2027. L’accordo prevede l’ampliamento dei servizi per le persone detenute: dalle richieste alle biblioteche ai tirocini curriculari, con 36 posti previsti.
A sottoscrivere il protocollo, il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Mario Antonio Galati, il direttore dell’ufficio interdistrettuale di Esecuzione penale esterna, Guglielmo Sacco, il direttore dell’Ufficio 1 del Prap Marco Porcu e la direttrice dell’Ufficio di servizio sociale per i minorenni Daniela Pirastu, il delegato rettorale per il Pup di Sassari, Emmanuele Farris e il presidente dell’ente regionale per il Diritto allo studio, Daniele Maoddi.
I dati di Sassari sono in linea con un trend che negli ultimi anni registra una crescita in tutta Italia.
Secondo i dati Cnupp (Conferenza nazionale universitaria dei poli penitenziari), nell’anno accademico 2022-2023 sono 1.458 gli iscritti ai poli universitari penitenziari, 212 in più rispetto all’anno precedente.
Aumento anche dal lato dell’offerta: in un anno, da 34 sono diventati 37 gli atenei aderenti, con altri 6 in corso di attivazione.