“Va riformata la giustizia: basta con i gattopardi Bisogna ripartire”

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Riforma del CSM, che su suo impulso è stata inserita nel contratto di Governo; incompatibilità tra permanenza nel Consiglio e incarichi direttivi : “Chi avrà fatto parte del Consiglio per i cinque anni successivi non potrà andare a dirigere una Procura”. Il Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, intervistato da Luca De Carolis e Antonella Mascali per il Fatto Quotidiano,  sul caso che in questi giorni ha messo a soqquadro il mondo della magistratura e il suo massimo organismo di autocontrollo, il Consiglio Superiore della Magistratura, dice: “Bisogna cambiare tutto per ripartire”.  E quindi: agire attraverso il potere disciplinare che gli compete, avviare le riforme “di cui in tanti hanno parlato in passato, senza fare nulla”, ma soprattutto Bonafede ci tiene a precisare che: “La rilevanza penale non c’entra nulla con quanto accaduto. Qui si pone una questione morale enorme, anche per i politici”.

Sulle intercettazioni e sul  “trojan”,  fondamentale strumento tecnologico che, grazie alla legge “spazzacorrotti”, in questi primi mesi di applicazione ha aiutato non poco gli investigatori a far emergere tanti sistemi corruttivi, sottolinea che devono essere sicuramente blindate le intercettazioni, per evitare la fuga di notizie, che i fatti privati o che riguardino terzi non devono essere asolutamente diffusi, ma ribadisce che “va pubblicato ciò che ha rilevanza pubblica, e il confine è già tracciato dal diritto”.