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Progetto Exodus, sottoscritto il Memorandum d’Intesa

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Nella giornata di venerdì 21 febbraio la città di Padova, nella Sala Anziani del Palazzo del Comune, ha ospitato due eventi legati al mondo della detenzione.

In mattinata si è svolto un dibattito tra le istituzioni e la società civile dal titolo “Dal carcere ai primi spazi di libertà”. Il confronto, organizzato dal Provveditorato per il Triveneto, dall’UEPE di Padova e Rovigo e dal Coordinamento Carcere Due Palazzi, con il patrocinio del Comune di Padova, dell’ULSS 6 Euganea, della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia e dal Centro Servizio Volontariato Provinciale di Padova, è stato coordinato dal provveditore regionale Emilio Sbriglia. In questa occasione è stata sottolineata l’importanza dell’impegno della cittadinanza per le persone private della libertà, destinato a portare a pieno compimento un nuovo modo di “fare comunità”.

Successivamente è stato firmato il “Memorandum d’Intesa” per il progetto sperimentale Exodus tra il Provveditorato Regionale per il Triveneto, rappresentato da Emilio Sbriglia, e da Otto Bitjoka, presidente dell’Unione delle Comunità Africane in Italia (UCAI).

Il progetto si propone l’obiettivo di formare i detenuti di origine africana e renderli capaci di svolgere attività nell’agricoltura, nell’artigianato e in altri campi in modo da accrescerne le competenze individuali per poter essere – una volta tornati nei Paesi di origine – destinatari di incarichi di rilevanza sociale.

“Ogni immigrato che lascia la sua terra – ha dichiarato Otto Bitjoka – è portatore di un progetto esistenziale che può realizzare solo dove è possibile, ed è giusto dargli l’opportunità di riflettere sugli errori commessi e riscattarsi, umanizzando la società”.

Marina Caneva è referente per la comunicazione del PRAP Triveneto