Teledidattica e teatro in carcere: la tecnologia aiuta la ripartenza

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Lezioni di teatro a distanza per essere pronti ad andare in scena quando finirà l’emergenza. Accade nella casa circondariale romana di Rebibbia “Raffaele Cinotti” dove tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, 25 detenuti partecipano al programma di teledidattica curato dal Centro studi Enrico Maria Salerno. La ripresa, sia pure virtuale, dell’attività teatrale è resa possibile dalla connessione della fibra ottica, assicurata da Unidata grazie a un progetto finanziato dall’Ufficio del Garante Regionale delle persone private della libertà e dalla Regione Lazio. I lavori ripartiranno là dove erano stati interrotti: la preparazione dello spettacolo Istruzioni sul volo, ispirato a varie opere fra cui il Codice di Perelà di Aldo Palazzeschi.

Locandina rappresentazione teatrale Rebibbia

Dopo oltre due mesi di stop a causa della pandemia, riparte da remoto anche il laboratorio del Teatro dei Venti nelle carceri di Modena e Castelfranco Emilia.
Il lavoro artistico a distanza è reso possibile dalle donazioni di computer e materiale informatico effettuate da diversi cittadini, che hanno risposto a un appello del Teatro dei Venti. A Castelfranco il laboratorio si svolge due volte a settimana, martedì e giovedì, dalle ore 15 alle 17. Due gli appuntamenti settimanali, a partire dal 4 maggio, anche nell’Istituto penitenziario di Modena. Il laboratorio da remoto sarà condotto dal regista Stefano Tè e dagli attori del Teatro dei Venti e consentirà di portare avanti le prove di Odissea proponendo letture per i detenuti e continuando il loro percorso di produzione creativa e scrittura. Lo spettacolo è realizzato nell’ambito del progetto europeo Freeway, e il suo primo studio sarebbe dovuto andare in scena a Trasparenze Festival, VIII edizione “Abitare Utopie” poi rinviato a data da destinarsi.

ALTRE ESPERIENZE TEATRALI NELLE CARCERI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS