Affidamento congiunto per il cane, la soluzione del giudice di Sciacca

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Anche gli animali domestici entrano nei “beni” dei quali i coniugi, o meglio gli ex coniugi, chiedono di poter continuare a godere nonostante la separazione.

Recentemente, infatti, il Tribunale di Sciacca ha regolamentato con sentenza non soltanto la fine di un amore ma anche il destino degli animali di famiglia, assegnando il gatto di casa al marito e riconoscendo il diritto ad entrambi a frequentare a settimane alterne il cane.

Di sicuro è una sentenza destinata a fare scuola, considerando il sentimento per gli animali un valore meritevole di tutela, anche – se non solo – in relazione al benessere dell’animale stesso. Il giudice ha così deciso non solo il luogo dove avrebbero continuato a vivere ma anche come sarebbero state suddivise le spese veterinarie: come nella migliore delle tradizioni, le ha assegnate a ciascuno per il 50% del loro importo.

Un recente censimento ha contato che almeno 15 milioni tra cani e gatti vivono stabilmente nelle abitazioni degli italiani e, considerando che il numero dei divorziati è, dal 1991 ad oggi, almeno quadruplicato, il problema non si può sottovalutare.

E se, quindi, gli umani scelgono di tornare indietro rispetto alle scelte fatte e mettere fine a una relazione che avevano immaginato stabile e duratura, questo non deve (nei limiti del possibile) pesare sulla serenità dei figli, ma nemmeno su quella degli animali che vivono in casa. Continuare ad avere con sé o almeno poter frequentare l’amato cane o gatto allevierà la fatica psicologica del momento e l’animale  non subirà lo stravolgimento dell’ambiente familiare a cui è profondamente affezionato e che garantisce equilibrio e tranquillità.