A Roma 5 centri per donne vittime di violenza: c’è anche la Casa dei bambini

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Una casa dove vivere in modo indipendente, serenamente e con dignità: per le donne e i bambini vittime di violenza diventa spesso un’aspirazione impossibile da realizzare, anche dopo essere riusciti a sottrarsi all’incubo della persecuzione fisica e morale.

Nella capitale e sul litorale laziale ne hanno trovate cinque, tra i beni sottoposti a sequestro e confisca, e il Tribunale di Roma le ha assegnate in comodato gratuito a Differenza Donna, ONG che da oltre vent’anni si occupa di assistere le vittime della sopraffazione e dell’emarginazione.

La sezione Misure di Prevenzione di Roma è la più grande d’Italia, amministra un immenso “patrimonio” di 3000 immobili che la normativa antimafia affida alla gestione del Tribunale Penale e che nelle parole del presidente Francesco Monastero diventa quasi una missione: “L’obiettivo è quello di ottimizzare queste risorse, dare un’impronta sociale all’amministrazione di beni spesso economicamente molto rilevanti e al tempo stesso salvaguardarne l’integrità anche prima dell’assegnazione all’Agenzia Nazionale”.

La novità del codice antimafia è quella di assegnare temporaneamente gli immobili a progetti operativi concreti e a soggetti qualificati, come nel caso di Differenza Donna: “In questo modo – spiega Elisa Ercoli, presidente dell’associazione – andremo a mitigare i rischi che di solito ci sono riguardo a questi beni, e cioè che possano essere occupati o vandalizzati”.

L’iniziativa presentata oggi, con il sostegno del Tribunale di Roma, è particolarmente significativa. In primo luogo i cinque immobili concessi agli assegnatari sono stati individuati anche sul litorale romano, in zone come Ostia e Fregene, che la criminalità organizzata sta cercando di occupare e controllare per le proprie attività illecite. Inoltre i nuovi centri serviranno a coprire le esigenze di diverse tipologie di vittime: quella di Fregene per le vittime di tratta, le altre di via Tacito, via Giolitti e Ostia per i vari momenti dell’assistenza offerta da Differenza Donna, dall’accoglienza all’accompagnamento.

E poi c’è la sede di via Pompeo Magno, quella che diventerà la “Casa dei bambini e delle bambine”, dove i minori potranno esprimere la propria personalità anche con le attività ludico-culturali loro dedicate: “Restano da completare alcune strutture destinate all’attività formativa, ma troveremo presto una soluzione”, ha ricordato Guglielmo Muntoni, giudice della sezione Misure di Prevenzione.