Anno giudiziario Cnf, Cartabia: “Rafforzare le strutture giudiziarie”

Inaugurazione anno giudiziario 2022 consiglio nazionale forense
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La crisi geopolitica e il lavoro in atto al Ministero per riformare il settore giustizia. Attorno a questi due argomenti gravita il discorso che la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha tenuto all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 del Consiglio nazionale forense. Due argomenti apparentemente distanti, ma che in realtà si intersecano nella necessità di rafforzare le strutture giudiziarie del Paese e internazionali. “Perché – ha spiegato la Guardasigilli – è proprio quando siamo assordati dal fragore delle armi che comprendiamo il significato più profondo della voce del diritto e della giustizia. Ne cives ad arma ruant“.

In un passaggio del suo intervento, la ministra ha enucleato gli sforzi che le istituzioni stanno facendo sul piano internazionale per fermare l’aggressione russa in Ucraina: “Ieri – 24 marzo – ci siamo riuniti a L’Aja, anche alla presenza del ministro della Giustizia dell’Ucraina, Denys Maliuska, proprio per mettere in campo, già da ora, tutti gli strumenti giuridici che abbiamo a disposizione per contribuire ad affrontare questo conflitto anche attraverso il diritto e la giustizia”. Il lavoro di Eurojust, il consiglio Giustizia e Affari interni dei Paesi membri dell’Ue, le riunioni del G7: la ministra ha fatto un lungo elenco di iniziative in campo per cercare di porre un argine alla guerra attraverso il diritto.

La ministra Cartabia insieme a Maria Masi, presidente del Consiglio nazionale forense
La ministra Cartabia insieme a Maria Masi, presidente del Consiglio nazionale forense

“La storia, i conflitti del passato ci hanno insegnato l’importanza di poter disporre di istituzioni giudiziarie adeguate anche ai grandi conflitti dei tempi della guerra. In questo, l’aggressione all’Ucraina non ci ha colti impreparati. Le istituzioni giudiziarie ci sono e sono già al lavoro”, ha ribadito Cartabia. “Pace e giustizia: questi erano e sono gli obiettivi all’origine dell’Europa unita, nata dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale. Pace e giustizia: come tutte le grandi conquiste di civiltà, non possono essere mai considerate acquisite una volta per tutte, ma debbono essere rinnovate, riconquistate ogni giorno. Lo abbiamo detto, forse retoricamente, tante volte. Oggi lo ripetiamo con più autenticità”.

Inaugurazione anno giudiziario 2022 del Consiglio nazionale forense
Inaugurazione anno giudiziario 2022 del Consiglio nazionale forense

La crisi russo-ucraino richiama gli Stati a non smettere mai di rafforzare le strutture giuridiche, sul piano internazionale e sul piano interno. “Da un anno in qua è questo in fondo che stiamo facendo, con il grande cantiere che abbiamo aperto al ministero della giustizia seguendo innanzitutto il filo rosso del Pnrr e gli impegni sottoscritti con l’Europa”, ha detto la Guardasigilli. “L’impegno fondamentale è quello di arrivare a un sistema giustizia capace di offrire risposte più efficaci e più tempestive ai cittadini. La qualità della nostra giustizia passa anche attraverso un sistema più efficiente”. A questo punto, la ministra ha ricordato la recente sentenza n. 74 del 2022 della Corte Costituzionale, secondo cui “discipline che mirino ad assicurare una sollecita definizione dei contenziosi, lungi dal rispondere a una logica di efficientismo giudiziario che privilegia in chiave statistica la quantità a scapito della qualità, costituiscono attuazione di un preciso dovere costituzionale. La ragionevole durata è un connotato identitario della giustizia del processo“.

La ministra Cartabia con Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti
La ministra Cartabia con Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti

La ministra ha sottolineato il concetto: “Faccio mie queste parole della Corte costituzionale che sfatano il luogo comune che si ritrova talora nel dibattito e che vorrebbe contrapposta l’efficienza alla qualità della giustizia”. Nel cantiere di riforme in fase di realizzazione, c’è anche quella dell’ordinamento giudiziario e del Csm: “Il testo è stato già approvato in Consiglio dei ministri e ora siamo impegnati in un’opera di cesello, attraverso un confronto serrato con le forze politiche, per arrivare ad un accordo su un testo condiviso il prima possibile – ha rimarcato Cartabia -. I tempi sono stretti, in vista del rinnovo del prossimo Csm”.

David Ermini, vice presidente del Consiglio superiore della magistratura
David Ermini, vice presidente del Consiglio superiore della magistratura

“È una riforma necessaria e non procrastinabile. Lo abbiamo tutti ribadito emblematicamente con un lungo e scrosciante applauso in Parlamento quando il Presidente della Repubblica, nel discorso di insediamento rivolto alle Camere, ha sollecitato l’urgenza di questa riforma”. Poi, riprendendo il filo conduttore dell’aggressione russa in Ucraina e della necessità di rafforzare le strutture giudiziarie, ha concluso ringraziando gli avvocati: “Proprio in questo tempo, segnato così profondamente da uno scenario di guerra e di conflitto brutale, rinnoviamo insieme il nostro impegno per ridare forza alla convivenza civile attraverso il diritto e la giustizia”.

La ministra Cartabia con Pietro Curzio, presidente della Corte suprema di Cassazione
La ministra Cartabia con Pietro Curzio, presidente della Corte suprema di Cassazione