Ritorsioni contro whistleblower: prima multa dell’Anticorruzione

Anac
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Per la prima volta da quando la legge sul whisteblowing è entrata in vigore, l’Anac – Autorità nazionale anticorruzione ha inflitto una sanzione pecuniaria al dirigente responsabile di comportamenti ritorsivi nei confronti di un whistleblower, cioè di colui che aveva segnalato comportamenti illeciti all’interno del proprio luogo di lavoro.

I fatti si riferiscono al  dirigente di un Comune campano che aveva denunciato i componenti dell’Ufficio procedimenti disciplinari, di cui lui stesso faceva parte, per abuso d’ufficio  e omissione di atti d’ufficio. A seguito della segnalazione, aveva subito la sospensione dal servizio, prima per 10 e poi per altri 12 giorni, e la contemporanea sospensione della retribuzione.

Fatti i dovuti accertamenti, l’Anac ha ritenuto pretestuose e ritorsive le motivazioni addotte dall’amministrazione per punire il dirigente e ha inflitto al firmatario del provvedimento una multa di 5.000 euro (sanzione che nel massimo può arrivare fino a 30.000 euro). Da notare come la norma preveda che la sanzione non colpisce l’amministrazione ma esclusivamente il responsabile effettivo degli atti ritorsivi.

“La legge sui segnalatori di illeciti sta funzionando bene, grazie all’impegno dell’Autorità anticorruzione ” ha dichiarato la presidente della commissione Giustizia Francesca Businarolo,  madrina della legge che ha introdotto il whistleblowing nel nostro ordinamento e prosegue: “Come avevamo previsto è utile sanzionare le ritorsioni nei confronti di chi si rende testimone di un illecito”.

“Grazie a questa legge – aggiunge  Fabiana Dadone, ministra della Pubblica amministrazione  –  possiamo proteggere davvero chi segnala illeciti sul lavoro, una misura concreta cioè per la lotta contro la corruzione nella P.a.”

Dall’inizio del 2019, sono state 706 le “segnalazioni di illeciti” arrivate all’Anac da parte di whistleblower. Dopo gli approfondimenti del caso, 41 segnalazioni sono state quelle trasmesse alla procura della Repubblica e 35 alla Corte dei Conti, per valutare la sussistenza di profili penali ed erariali. Finora l’Autorità ha avviato 17 procedimenti sanzionatori, di cui 10 tuttora in corso.