Corruzione e diritti fondamentali,
le posizioni dell’Italia al GAI

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Nel primo giorno di lavoro del Consiglio Giustizia e Affari interni in Lussemburgo, i ministri della Giustizia si sono confrontati su vari temi. Tra questi il dibattito su come rafforzare l’azione dell’Unione europea contro la corruzione. Nel suo intervento il Guardasigilli Alfonso Bonafede ha sottolineato come “il contrasto alla corruzione sia di fondamentale importanza per il governo italiano”. “Per questo – ha aggiunto il ministro – nell’ultimo anno con i provvedimenti che abbiamo varato, abbiamo recepito molte raccomandazioni degli organismi internazionali”.

“Per rafforzare la cooperazione e la fiducia reciproca tra gli Stati membri – ha detto ancora Bonafede – è importante che l’Unione europea assuma un ruolo centrale nella prevenzione e nel contrasto alla corruzione a livello internazionale, promuovendo una strategia condivisa ed evitando duplicazioni di iniziative rispetto a quelle già intraprese da altre organizzazioni internazionali. Vanno invece intensificate le attività di valutazione reciproca e gli scambi di esperienze“.

Bonafede ha inoltre salutato con soddisfazione l’ok definitivo da parte del Consiglio dell’Unione europea alle nuove norme per proteggere i “whistleblowers“, ossia gli informatori che attraverso le loro denunce permettono di fare emergere comportamenti illeciti nell’ambito del proprio luogo di lavoro (sia pubblico che privato) che ledono il diritto dell’Unione.

Quanto poi all’adesione della UE alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle Libertà fondamentali (CEDU), il ministro della Giustizia ha annunciato “parere favorevole all’adozione delle nuove direttive di negoziato”. Negoziati che, secondo Bonafede “vanno giustamente rilanciati come l’Italia da sempre convintamente sostiene”.

Nel suo ultimo intervento al Consiglio GAI, a proposito della discussione in merito alla Carta dei diritti fondamentali, il ministro Bonafede ha dichiarato: “La Carta dei Diritti Fondamentali rappresenta un caposaldo del diritto dell’Unione nella protezione dei valori fondanti delle nostre società”. “L’Italia si augura un’applicazione sempre più efficace di questo strumento – ha aggiunto Bonafede – di cui ricorre il decimo anniversario dell’adozione.

“Perché ciò accada – ha concluso il ministro – è essenziale assicurare le risorse necessarie. In Italia abbiamo notevolmente aumentato il budget destinato al legal aid, nonchè quello per l’assunzione di nuovi magistrati e personale amministrativo nelle corti, al fine di velocizzare la durata dei processi”.