Camorra: 16 arresti del clan Polverino nel napoletano, preso reggente

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Una indagine dei carabinieri coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia ha portato all’emissione da parte del Gip del tribunale di Napoli di 16 misure cautelari per associazione a delinquere di tipo mafioso, finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti, intestazione fittizia di beni ed altro.
Al centro dell’operazione la frangia del clan Polverino, con roccaforte a Marano, nel Napoletano, organizzazione potente dal punto di vista militare ed economico, rimasta fedele al boss Giuseppe Polverino, detenuto. La cosca che tradizionalmente opera nella zona di Marano, Quarto e comuni limitrofi, ha esteso la sua influenza anche nel capoluogo campano.

Le indagini dei carabinieri avevano già portato nel 2011 all’arresto di 57 persone e nel 2013 di altri 69. Tra gli indagati figurano Vincenzo Polverino, reggente dell’organizzazione, e Michele Marchesano, economo della cosca, figure apicali attorno alle quali si sono aggregati i fedelissimi del ‘barone’, come viene chiamato il capoclan. Indagati anche Ciro Cappuccio e Armando Del Core, già all’ergastolo per l’omicidio di Giancarlo Siani, il cronista ucciso la sera del 23 settembre 1985.

Durante l’operazione è stato eseguito anche un sequestro preventivo di due attività commerciali, un bar ed centro scommesse a Marano di Napoli, del valore complessivo di 500mila euro, intestati a un prestanome ma di fatto riconducibili a un affiliato del clan.