Falsi certificati invalidità civile: 4 arresti nel Casertano

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Corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso sono i reati contestati a vario titolo a quattro indagati, residenti tra Casertano e Napoletano, destinatari di una misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord. I quattro sono ai domiciliari. Le indagini della Guardia di Finanza di Aversa sono partite da due episodi connessi al rilascio di falsi
certificati di invalidità civile. Tra gli indagati infatti c’è il titolare di un Caf di Lusciano, nel Casertano, anche collaboratore di un patronato di Aversa. Tutti hanno garantito benefici a parenti e amici con la complicità di un medico presidente di una commissione medico-legale e di un collaboratore esterno dell’Inps di Caserta, ottenendo i certificati necessari senza neppure sottoporre a visita gli interessati.

Con la collaborazione dell’istituto di previdenza, i finanzieri hanno individuato così 75 pratiche di riconoscimento di invalidità civile gestite dallo stesso medico che presentavano irregolarità istruttorie; nella maggioranza dei casi, il medico effettua l’accesso allo specifico portale e, dopo aver creato false commissioni, attestava telematicamente l’invalidità senza che si fosse mai effettuata alcuna visita e senza l’esame del fascicolo sanitario, in molti casi mai creato.

I beneficiari di questi certificati di invalidità, sottoposti a visita di revisione da una commissione convocata dalla direzione generale dell’Inps di Roma, sono risultati o sprovvisti dei requisiti, o con percentuali di invalidità diversa da quella che permette di ottenere benefici aggiuntivi di legge. Emerse anche anomalie nella gestione dell’ufficio liquidazioni dell’Inps di Aversa; una dipendente addetta al pagamento dell’indennità insieme a all’uomo collaboratore del del Caf di Aversa accelerava i pagamenti di alcune indennità in cambio di 250 euro per ogni pratica o di altri regali.

Alcune pensioni di invalidità civile false sono state revocate, facendo risparmiare allo Stato circa 100.000 euro mensili. Indagati anche i beneficiari di questo sistema fraudolento insieme al presidente della commissione medico-legale per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche.