Frode prodotti informatici: 2 imprenditori torinesi arresti, evasa IVA per 48mln

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La Guardia di finanza di Torino ha smantellato una presunta associazione per delinquere ramificata in tutta Europa, scoprendo una frode transnazionale nel settore dei prodotti informatici in una indagine coordinata da Eurojust. Diciotto misure cautelari  personali in tutta Italia, sequestri di beni per oltre 40 milioni di euro. Secondo le indagini, a capo dell’organizzazione due imprenditori torinesi, ora in carcere. Fondamentale per la riuscita dell’operazione il coordinamento tra gli inquirenti e l’unita di  cooperazione giudiziaria europea “Eurojust”. Oltre al capoluogo piemontese sono interessate all’operazione le  province di Cuneo, Alessandria, Novara, Milano, Modena, Lucca, Roma, Frosinone e Messina.

Gli imprenditori torinesi, titolari della Cds di Volvera (Torino) risulta che dal 2013 avrebbero evaso 48 milioni di euro di Iva, vendendo online materiale informatico a prezzi stracciati attraverso un complicato dedalo di società tra Germania, Olanda e Italia, intestate a 16 prestanome. Immissione e utilizzo di fatture inesistenti, bancarotta fraudolenta, associazione per delinquere: i reati contestati ai due imprenditori arrestati, nelle cui case le fiamme gialle hanno trovato valigie piene di banconote, circa 700mila euro in contanti, che sono stati sequestrati, assieme ad altro beni immobili. Le indagini, con intercettazioni, e analisi sui conti bancari per ricostruire l’intera filiera di società che di fatto erano scatole vuote, sono durate 2 anni e sono partite da una verifica dell’Agenzia delle Entrate. Una società tedesca compiacente cedeva materiale informatico alla società del torinese e anche in Germania c’è stato un altro arresto.