Uccise i 2 figli a Rebibbia
Chiesta sostituzione perito

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La Procura di Roma ha chiesto al gip di Roma di sostituire o affiancare con un altro consulente, il perito che ha dichiarato capace di intendere e di volere al momento del fatto Alice Sebesta, la detenuta che il 18 settembre scorso ha scaraventato i due figli, uccidendoli, nel reparto nido del carcere di Rebibbia a Roma. Nelle conclusioni il perito scrive che la donna, finita in carcere per reati di droga, “è da considerarsi capace di intendere” in considerazione della “deliberata assunzione di sostanza stupefacente in dose massiva per un mese prima del fatto reato”. La richiesta dei pm, a cui si è associato l’avvocato Andrea Palmiero difensore della donna, è legata al fatto che lo specialista nominato dal giudice Antonella Minunni, nell’ambito dell’incidente probatorio, “non ha convinto nelle sue conclusioni, perché le risposte non sono coerenti con quanto emerso dall’inchiesta”. Per il consulente della Procura, la detenuta era “capace di intendere ma non volere e quindi andava ricoverata” prima del tragico gesto “presso una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) in quanto pericolosa”. Il gip si è riservato di decidere nei prossimi giorni (ANSA).