Cartabia in visita nel “bunkerino” di Falcone e Borsellino
10 Novembre 2021Uscita dall’incontro nell’Aula magna della Corte d’Appello di Palermo, la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha visitato i locali posti nel primo ammezzato del palazzo, dove lavoravano i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in ambienti blindati e videosorvegliati.
Si tratta del cosiddetto ‘bunkerino’, uffici e archivi dove sono contenuti gli atti e i fascicoli cartacei originali, ancora da digitalizzare: la Guardasigilli è stata accompagnata dal presidente della Corte d’appello, Matteo Frasca, con il presidente del tribunale, Antonio Balsamo, e il procuratore generale, Annamaria Palma. I vertici degli uffici giudiziari palermitani hanno mostrato alla ministra il documento dell’interrogatorio di Tommaso Buscetta, primo storico ‘pentito’ di Cosa Nostra.
Presente alla visita anche Giovanni Paparcuri, che era sfuggito all’attentato del 29 luglio 1983 in cui perse la vita il consigliere istruttore Rocco Chinnici e in seguito è stato per anni stretto collaboratore di Falcone e Borsellino. Proprio al determinante contributo di Paparcuri – con l’aiuto dell’Anm – si deve la fedele “ricostruzione” degli ambienti, con il recupero delle suppellettili e delle attrezzature dell’epoca: compresi gli strumenti informatici e i computer portatili che lo stesso collaboratore e i giudici utilizzarono per i primi tentativi di automazione, in quegli anni ancora in forma pionieristica in ambito giudiziario, proprio nei grandi processi alla mafia.
La ministra Cartabia è stata accompagnata anche nei locali dell’archivio dove sono custoditi i fascicoli originali con gli atti del Maxi processo a Cosa Nostra.