Dal carcere e per il carcere, nuove iniziative per l’emergenza

mascherine coronavirus
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Proseguono senza soluzione di continuità le iniziative di contrasto al Coronavirus legate agli istituti penitenziari, con la tecnica del doppio binario: da un lato l’avvio della produzione dei dispositivi di protezione individuale, nelle sartorie delle strutture in cui lavorano i detenuti, dall’altro le donazioni destinate agli operatori penitenziari e alla stessa popolazione carceraria.

A Crotone, Federico Ferraro, garante comunale dei diritti dei detenuti, ha consegnato al comandante di reparto della casa circondariale Manon Giannelli 150 mascherine. Gli strumenti di profilassi sono stati realizzati da otto cittadine crotonesi che hanno preferito mantenere l’anonimato.

Sono invece arrivati nel carcere di Uta, vicino Cagliari, i dispositivi donati con la collaborazione del Rotary Club di Quartu Sant’Elena grazie all’impulso dell’Associazione Sdr: l’iniziativa, che ha messo a disposizione della casa circondariale 260 mascherine e 700 guanti, fa seguito ad analoga donazione di 600 dispositivi di protezione individuale (Dpi) recapitati in precedenza.

Anche l’istituto di Poggioreale ha visto aumentare la disponibilità degli strumenti di protezione: 800 mascherine chirurgiche, prodotte dall’azienda tessile Corsair dei fratelli Coppola, sono state consegnate dal garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, accompagnato dal dottor Lorenzo Acampora, responsabile sanitario dei penitenziari napoletani, e dal rapper campano Tueff, impegnato anche in altre mobilitazioni di solidarietà durante l’emergenza pandemica.

Tra le esperienze simbolo del progetto legato alla produzione delle mascherine nelle sartorie degli istituti penitenziari, c’è quella di Massa: 1200 sono i dispositivi che i detenuti impiegati nell’iniziativa riescono a consegnare in un giorno, 8000 la settimana. Il laboratorio del carcere toscano, diretto da Maria Cristina Bigi, era in precedenza adibito al confezionamento di lenzuola per l’amministrazione penitenziaria.

Un ulteriore contributo per far fronte alla situazione emergenziale viene offerto dalla Asl RM4, che gestisce in via ordinaria l’area psicologico-psichiatrica degli istituti penitenziari di Civitavecchia. Nel quadro dell’iniziativa “Vicino a voi … insieme”, l’Istituto di Salute Mentale diretto dalla dottoressa Carola Celozzi, ha elaborato uno specifico percorso di sostegno alla popolazione in isolamento forzato: una particolare attenzione è stata riservata ai detenuti, ai quali – grazie all’azione congiunta dell’Amministrazione Penitenziaria – sono state fornite indicazioni precise e strutturate sulle misure da tenere, sul significato del trattamento e sulle modalità per gestire l’angoscia.