Asse droga Italia-Albania, Cafiero de Raho: “Colpiti clan in espansione”

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“Un’operazione di grande significato” perché rivela la “capacità di espansione nel nostro Paese di gruppi criminali albanesi che sono stati in grado di creare rapporti con clan autoctoni attraverso cui sono riusciti a smerciare marijuana e cocaina”. E’ l’analisi che il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, fa dell’operazione di oggi contro il traffico di droga sull’asse Italia-Albania.

I carabinieri del comando provinciale di Lecce e il servizio centrale investigazione criminalità organizzata della Guardia di Finanza di Roma, col coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, sin dalle prime ore della giornata hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dai magistrati della Dda di Lecce ed emessa dal Gip a carico di 27 persone: si tratta di 21 albanesi e 6 italiani. Le indagini, durate quasi due anni, hanno permesso di identificare e catturare gli esponenti dei gruppi criminali che avevano basi operative nella provincia salentina e disponevano di ramificazioni in Calabria, Sicilia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna e Lombardia.

Per gli inquirenti “alcuni gruppi criminali di spessore anche mafioso presenti in Sicilia e in altre zone del Paese, si sono rivolti agli albanesi catturati dalla Guardia di Finanza per approvvigionare i rispettivi mercati di ingenti quantitativi di stupefacente pagato in anticipo e per contanti come dimostrano i numerosi sequestri di banconote, generando un vorticoso flusso di denaro verso il Salento e l’Albania”.

Dalle indagini, dunque, è emerso un “inquietante spaccato della criminalità albanese in grado di garantire ingenti forniture di droga da destinare al mercato europeo (specialmente Germania e Svizzera), di cui, il Salento, rappresenta uno snodo cruciale, complice anche la favorevole posizione geografica di vera e propria ‘porta d’Oriente’”. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire le dinamiche di funzionamento del sistema criminale: “In Albania venivano reclutati gli scafisti con il compito di trasportare, con potenti gommoni oceanici, tonnellate di marijuana, oltre che cocaina ed eroina dalle coste albanesi a quelle salentine. La fase logistica in Italia, ossia il temporaneo stoccaggio e la commercializzazione delle partite di droga, veniva affidata a complici italiani in posizione ‘subordinata’ rispetto agli albanesi, a testimonianza di quanto le organizzazioni criminali albanesi siano riuscite a insinuarsi con prepotenza nel tessuto criminale locale e nazionale”.

Nel corso della conferenza stampa sui dettagli dell’operazione,  a cui hanno preso parte anche il Procuratore della Repubblica di Lecce, il Comandante Regionale Puglia e il Comandante del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalita’ Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza, Cafiero de Raho ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra i due Paesi coinvolti: “La squadra investigativa comune ha consentito alle due polizie di acquisire tutti gli elementi che di volta in volta emergevano dalle intercettazioni, sia quelle eseguite in Italia, sia quelle eseguite in Albania. In questo caso hanno collaborato Guardia di Finanza e Polizia albanese. E’ tempo che vi è una collaborazione anche in questo ambito, con mezzi aerei della Guardia di Finanza si è, infatti, proceduto alla distruzione di numerose piantagioni in Albania, sono stati individuati i soggetti produttori, ma è chiaro che c’è ancora tanto da fare”.