Fiamme Azzurre, weekend epico/2
Una pioggia di successi e di medaglie

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Dal mare delle Baleari alle strade della Boemia, dai muri delle Fiandre al ring di Scutari, dal circuito di Melilla al bacino remiero del Mincio: gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria hanno attraversato l’Europa per difendere i colori della nazionale italiana e delle Fiamme Azzurre e l’hanno fatto vittoriosamente. Un fine settimana ricco di successi, alcuni di portata storica: perché quando si parla di “mai fatto prima” è certo che la fatica degli atleti resterà nella memoria.

Abbiamo dato – e giustamente – la copertina del lunedì a Marta Bastianelli: perché l’impresa sui muri delle Fiandre, la volata trionfale di Oudenaarde è una cosa piena di suggestione, ha sicuramente un che di evocativo. Ma poi ci sono tutte le altre gare, disputate dai nostri ragazzi, che hanno interpretato il loro impegno al meglio delle possibilità: in un fine settimana dal sapore magico.

Il lungo weekend delle Fiamme Azzurre si apre sabato mattina, alle 11 del 6 aprile, sul campo di regata di Maiorca: secondo posto per Vittorio Bissaro e la compagna Maelle Frascari (Canottieri Aniene) nella classe olimpica “Nacra 17”. Se si escludono le quattro tappe dell’Isaf World Cup, il “Trofeo Pincesa Sofia” costituisce l’appuntamento più prestigioso del calendario velistico e le barche italiane si danno battaglia: soprattutto nel nuovo catamarano, dove gli equipaggi azzurri hanno vinto l’oro e l’argento nell’ultima finale di Coppa del Mondo, conquistando entrambi la “carta olimpica”, ma uno solo potrà rappresentare l’Italia a Tokyo 2020. Finora il nostro Vittorio – già quinto in una “medal race” piena di rimpianti a Rio 2016, allora in coppia con l’altra fiamma azzurra Silvia Sicouri – non è riuscito a battere in questo quadriennio la coppia targata Fiamme Gialle/Aniene, Ruggero Tita e Caterina Banti. Stavolta è diverso, il periodo di rodaggio è finito: 15 regate con due vittorie parziali, tre secondi posti e due terzi per una piazza d’onore alle spalle dei titolati australiani Jason Waterhouse e Lisa Darmanin (Tita/Banti sesti).

Eleonora Giorgi al traguardo

Sempre sabato, sono le 16.15: a Podebrady, 50 chilometri da Praga, la nostra Eleonora Giorgi taglia vittoriosamente il traguardo della 20km di marcia nel meeting internazionale della specialità. Per la brianzola, laureata in Economia alla Bocconi con una tesi incentrata sulla gestione delle Fiamme Azzurre, il tempo di 1h27’46” – un vantaggio di quasi tre minuti sulla messicana Alegna Gonzalez – è il miglior risultato delle ultime quattro stagioni: tanti problemi tecnico-fisici e anche un intervento chirurgico, ora “Ele” è lanciata verso un futuro da “cinquantista” con il debutto atteso nella Coppa Europa di Alytus, in Lituania (19 maggio).

Martina Carraro in gara

Passano pochi minuti, sono le 16.50 di sabato 6 aprile: nella piscina comunale di Riccione, Martina Carraro – miglior tempo mondiale dell’anno (30”45 in batteria) – vince la finale dei 50 metri rana (30”52), dopo aver conquistato i titoli dei 100 metri (martedì 2, 1’07”04) e dei 200 metri (mercoledì 3, 2’25”96 nuovo primato delle Fiamme Azzurre). Una tripletta nella rana, forse più che negli altri stili, è una cosa difficilissima da realizzare: l’ultima a riuscirci era stata la torinese Chiara Boggiatto nel 2012 e non è che ci fossero tanti precedenti. I campionati primaverili sono diventati la rassegna tricolore più importante tra le tre stagionali, poiché servono da selezione per partecipare alle rassegne internazionali dell’estate (trasferta coreana a Gwangju, nel mese di luglio).

Arriviamo a domenica pomeriggio, quando già Marta Bastianelli è lanciata verso la sua vittoria nel “Fiandre”: alle 14.50 il K4 delle Fiamme Azzurre taglia per primo il traguardo tricolore nella prova di fondo della canoa, i 5000 metri. La nostra “ammiraglia” schiera nell’ordine le pagaie di Sofia Campana, Stefania Cicali, Susanna Cicali e Norma Murabito: la prima friulana, poi le due sorelle fiorentine, chiude una siciliana di Taormina, in pratica l’intera penisola in barca. Le canoiste della Polizia Penitenziaria arrivano in fondo con il tempo di 20’28”07, due minuti e mezzo di vantaggio sulla Canottieri Padova e quasi cinque sul Circolo Sardegna. Nel frattempo Francesca Genzo è terza nel K1 in una volata a quattro vinta da Irene Burgo: ma è nello sprint che la pavese dà il meglio di sé, avendo vinto venerdì il K1 200 metri nella prova nazionale di selezione per la Coppa del Mondo. Senza dimenticare l’argento mondiale nel K2 200 metri – in coppia con Susanna Cicali – messo due anni fa in bacheca.

Torniamo in Spagna, per la precisione nell’enclave in terra africana, a Melilla: sono le 19 di domenica e la nostra Beatrice Mallozzi supera tutte le rivali nella Coppa Europa elite di triathlon. Attenzione, la romana è una “millennial”, della generazione nata nel 2000 e come tale è ancora junior: ma è talmente brava e promettente da potersi schierare con successo anche nella categoria assoluta. All’arrivo di una prova sprint piuttosto dura e difficile (1h01’26” per percorrere 750 metri di nuoto, 20 chilometri in bici e 5 chilometri di corsa) la giovanissima fiamma azzurra precede una molto più esperta compagna di nazionale, Ilaria Zane (a sei secondi), e la francese Audrey Merle (a 12 secondi). Per “Bea” si è trattato dell’esordio stagionale, dopo un 2018 che l’ha vista vincere n- anzi dominare – il circuito continentale juniores.

Arriviamo alla tarda serata di domenica 7 aprile: scocca l’ora dei pugili, “animali” nottambuli per vocazione, e il nostro Mirko Carbotti vince il “Memorial Vllaznia” a Scutari nella categoria Supermassimi, battendo in finale il montenegrino Pavle Rackovic con verdetto unanime (3 a 0). Il colosso romano è stato per quattro anni consecutivi campione italiano della sua fascia di peso, ma ora sta acquisendo sempre maggiori credenziali anche a livello internazionale.