In Sardegna prime aule informatizzate per detenuti studenti universitari

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Parte dalla Sardegna la sperimentazione del modello unico nazionale per l’informatizzazione delle aule didattiche penitenziarie. E in particolare dagli Istituti di Alghero, Nuoro, Sassari e Tempio Pausania dove sono state allestite e attivate le prime cinque aule (due nel carcere di Tempio), frutto dell’impegno congiunto del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Provveditorato regionale per la Sardegna con la Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP) e del Polo universitario penitenziario di Sassari.

Il modello informatico unico, approvato dalla Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati (DGSIA) del Ministero della Giustizia, è stato definito e proposto dal DAP, che ha anche finanziato il cablaggio delle aule didattiche universitarie nell’ambito di un progetto più ampio di carattere nazionale. Una volta approntata l’architettura informatica da parte del DAP, il Provveditorato sardo ha proceduto ad acquistare gli arredi delle aule, mentre l’Università ha acquistato hardware e software grazie ad un finanziamento del MIUR.

Ogni studente detenuto avrà un’identità telematica riconosciuta dal sistema che gli consentirà di accedere mediante username e password. Una volta all’interno, potrà accedere direttamente alla propria carriera universitaria e a una serie di servizi, come rinnovare le iscrizioni e prenotare esami; potrà consultare e archiviare i materiali di studio, tramite la creazione di una cartella personalizzata che sarà archiviata nel server del DAP; potrà infine comunicare con i propri docenti attraverso messaggistica canalizzata.

Il sistema così realizzato è già pronto per essere modulato a livello nazionale: una volta che la sperimentazione in corso in Sardegna avrà dato esito positivo, sarà esteso a tutta la rete dei Poli Universitari Penitenziari afferenti alla CNUPP, per la quale il DAP ha già acquistato e predisposto un server capace di supportare un migliaio di utenze.

Nella Casa di reclusione di Alghero si è svolta oggi la presentazione del sistema e la cerimonia inaugurale dell’aula, alla presenza del Direttore generale del personale e delle risorse del DAP, Massimo Parisi, del Direttore Generale per i sistemi informativi automatizzati, Vincenzo De Lisi, del Provveditore regionale per la Sardegna, Maurizio Veneziano, del Presidente nazionale del CNUPP, Franco Prina, del Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti e del Delegato per il Polo Universitario Penitenziario dell’Università di Sassari, Emmanuele Farris.

“Siamo molto orgogliosi di poter presentare un progetto tanto importante quanto ambizioso, che trova il suo valore aggiunto nell’interazione tra diverse istituzioni: l’Amministrazione penitenziaria in tutte le sue componenti, con i Provveditorati regionali, il Sistema Informatico Penitenziario, la Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento; la Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati (DGSIA) del Ministero della Giustizia e il mondo accademico e universitario”, ha affermato il Direttore generale del Personale e delle risorse del DAP Massimo Parisi, sottolineando “l’importanza della sperimentazione partita in Sardegna che, se si dimostrerà vincente, verrà estesa a tutto il territorio nazionale. In questa direzione, altresì, DAP e Conferenza Nazionale dei Poli Universitari Penitenziari (CNUPP) hanno messo a punto le linee guida che attuano l’intesa sottoscritta prima della pandemia e che puntano a garantire ai detenuti un migliore diritto agli studi accademici”.

Per il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Maurizio Veneziano: “Si tratta di un progetto di avanguardia che pone la Sardegna come capofila nazionale dell’innovazione tecnologica finalizzata a favorire la formazione delle persone detenute negli istituti penitenziari italiani”. Il Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti ha sottolineato come “l’attenzione che il nostro ateneo dedica a tutte le categorie di studenti con esigenze speciali, per le quali è fondamentale dotarsi di tecnologie avanzate, capaci di far fare alle istituzioni di alta formazione un salto culturale e infrastrutturale molto importante, volto alla massima inclusività e capillarità nei territori”. Per il delegato del Rettore per il Polo Universitario Penitenziario dell’Università di Sassari, Emmanuele Farris, infine, “il confronto sempre sincero e leale, seppur con ruoli diversi, tra Università e Amministrazione Penitenziaria per il raggiungimento di un obiettivo comune è un esempio virtuoso che dovrebbe diventare la norma e del quale i cittadini del territorio devono essere orgogliosi”.