“Dalle sbarre alle stelle”, Insinna domani con i detenuti a Rebibbia

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Debutta domani nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, alla presenza dei detenuti e di studenti delle classi superiori, la tournée dello spettacolo teatrale con Flavio InsinnaDalle sbarre alle stelle”. Per la regia di Ariele Vincenti e prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo l’evento vede il patrocinio del Ministero della Giustizia.

In scena, oltre al noto attore e conduttore televisivo, ci saranno i dieci detenuti-attori che a dicembre dello scorso anno si sono esibiti nell’anteprima organizzata nel teatro del carcere San Donato di Pescara. Il ciclo di rappresentazioni proseguirà al di fuori dei penitenziari: al Teatro Flaiano di Pescara, al Teatro Stabile d’Abruzzo de L’Aquila, quindi Chieti, Napoli e infine Roma.

Accompagna l’evento una mostra fotografica di Antonello Nusca (sua la foto che compare nell’articolo, ndr) realizzata con gli scatti delle giornate trascorse nella preparazione dello spettacolo. Immagini che ritraggono gli interpreti e i loro momenti di vita in carcere.

L’opera è tratta dal libro “Cento lettere, dalle sbarre alle stelle” scritto con Fabio Masi (regista Rai) da Attilio Frasca, attualmente detenuto a Pescara. E’ la storia autobiografica di Attilio, raccontata attraverso dieci anni di corrispondenza con l’amico Massimo. Il protagonista, nato in una borgata della periferia di Roma, entra in una spirale autodistruttiva: droga, furti e risse allo stadio. Fino ad arrivare all’irreparabile: una condanna a 30 anni di reclusione per omicidio di primo grado. Massimo, che invece ha intrapreso una strada diversa, si è costruito una vita ‘normale’ con moglie e figli.

Il carcere per Frasca diventa luogo di riscatto, forte è la sua voglia di cambiare: a Rebibbia entra nella redazione del giornale interno e cura una rubrica per sei anni; nel 2015 con l’associazione “Voci di dentro” realizza con altri detenuti lavori di ristrutturazione di un’area del carcere di Pescara dove nasce, tra l’altro, il laboratorio teatrale che ha messo in scena proprio lo spettacolo “Dalle sbarre alle stelle” ispirato alla sua storia.

La rappresentazione mette in luce il percorso di recupero di Attilio e ha l’intento di trasmettere importanti spunti di riflessione. In un passaggio del libro Attilio dice: “Volevo riprendermi la mia vita, quella che sognavo da bambino quando giocavo a pallone, quella che vedevo negli occhi di mio padre quando mi guardava e in mia madre mentre mi sorrideva. Avevo distrutto tutto e tutti, ma volevo ricominciare”. Un messaggio forte diretto ai giovani, soprattutto a quelli che si trovano ad affrontare un momento delicato della loro crescita.