Giustizia-CSM: Procura UE, accordo procedura rappresentante
14 Marzo 2019
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e il Consiglio Superiore della Magistratura hanno raggiunto l’accordo sulla procedura per la designazione del procuratore europeo espresso dall’Italia. La nuova Procura europea avrà, infatti, oltre a un capo, anche un procuratore in rappresentanza di ogni Paese membro, scelto sulla base di una terna indicata da ciascuno Stato. Con il documento d’intesa, approvato oggi dal plenum di Palazzo dei Marescialli, si sono stabiliti criteri e regole da seguire per l’individuazione del rappresentante italiano nel nuovo organismo Ue.
L’intesa prevede che toccherà al ministro della Giustizia proporre al Csm la terna, scegliendo tra i magistrati che parteciperanno al concorso, ma sarà Palazzo dei Marescialli a provvedere alla designazione. L’organo di autogoverno della magistratura avrà la facoltà di non attenersi all’indicazione del ministro se non la condivide. In questo caso, il Guardasigilli potrà formulare una nuova proposta “conforme alle valutazioni del Csm” o chiedere ai consiglieri di rivedere la loro posizione. L’ultima parola spetterà a Palazzo dei Marescialli, che provvederà in ogni caso alla designazione. L’intesa raggiunta prevede, inoltre, un obbligo di motivazione per il Csm nel caso in cui decidesse di non aderire alla richiesta del ministro di rivedere la propria valutazione.
Adesso la Terza commissione del Csm avrà il compito di bandire il concorso a cui potranno partecipare tutti i magistrati in servizio, in possesso di alcuni requisiti relativi sia all’anzianità professionale, sia alla conoscenza di due lingue dell’Unione, di cui una a un livello approfondito. I candidati dovranno, inoltre, offrire “garanzie di indipendenza e di moralità” e vantare una “rilevante esperienza pratica in tema di sistemi giuridici nazionali, di indagini finanziarie e di cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale”.
Il plenum del Csm ha anche deliberato il collocamento a riposo, a partire dal 9 maggio, del procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, che va in pensione per raggiunti limiti di età.
Il Csm ha, infine, deliberato il rientro in ruolo di Giuseppe Corasaniti. Il magistrato dalla scorsa estate era fuori ruolo per svolgere l’incarico di capo del Dipartimento degli Affari di Giustizia al ministero di via Arenula. Corasaniti tornerà alla procura generale della Cassazione con funzioni di sostituto pg.