“Sul procuratore europeo leale collaborazione fra istituzioni”

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“Una soluzione di equilibrio, che rispetta le prerogative del CSM e l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, senza ledere i poteri del ministro della Giustizia”.

Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura David Ermini hanno commentato l’accordo raggiunto in Cassazione relativo alle modalità di designazione del procuratore europeo espresso dall’Italia.

Il documento riguardante la procedura per l’individuazione della terna italiana di candidati al posto di Procuratore europeo arriva direttamente dal plenum del Consiglio, che ieri lo ha approvato, dopo che i due rappresentanti delle istituzioni coinvolte avevano raggiunto l’accordo.

L’intesa prevede che il ministro della Giustizia proponga la terna di candidati, scelti fra quelli che parteciperanno al concorso, al Consiglio superiore della magistratura, che a sua volta, autonomamente li valuterà, così come, d’altronde farà il ministero. A quest’ultimo spetterà la formulazione della proposta, sulla quale si esprimerà il CSM.

La Procura europea, vero e proprio ufficio investigativo, permette alla cooperazione giudiziaria di compere un vero e proprio salto di qualità.