“Quell’albanese è un pericolo per la sicurezza”: confermata espulsione

FacebookTwitterWhatsAppEmailCopy Link

Il giudice di Pace di Padova ha rigettato il ricorso contro il decreto di espulsione per “pericolosità sociale connessa al rischio di derive terroristiche” nei confronti di Shaban Caca, riconoscendo la fondatezza delle motivazioni del provvedimento.

Il 38enne albanese era stato allontanato dall’Italia, mediante accompagnamento coattivo alla frontiera, lo scorso 20 dicembre dopo che la Digos di Padova ne aveva ricostruito i comportamenti ritenendoli un pericolo per la sicurezza nazionale. Attraverso il monitoraggio e l’analisi del suo profilo personale Facebook erano stati accertati legami tra Caca e diversi imam radicali, alcuni dei quali già finiti sotto la lente degli investigatori per istigazione all’odio razziale e reclutamento di giovani volontari nelle file dell’Isis. L’attività social del cittadino albanese era caratterizzata da un forte sentimento di odio nei confronti degli ebrei e della cultura occidentale. La Polizia ha, infatti, individuato numerosi post dall’evidente contenuto antisemita e di condanna delle celebrazioni delle festività cristiane, in particolare del Natale. Nella sentenza del giudice di Pace padovano viene sottolineato come “l’uso di internet non è meno grave del contatto personale in un ambito come quello del terrorismo internazionale di matrice islamica in cui proprio il web ha rappresentato un contesto privilegiato per la propaganda jihadista”.

La pericolosità di Caca era, inoltre, legata all’azione di indottrinamento all’islam radicale già avviata nei confronti di un connazionale con cui condivideva il proprio appartamento nella città veneta.