Salerno, 13 misure di custodia cautelare per i disordini in carcere

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Questa mattina, un’operazione congiunta della Polizia Penitenziaria e della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Salerno, ha portato all’esecuzione di 13 misure di custodia cautelare a Salerno e provincia, per la rissa scoppiata tra detenuti nel carcere di Fuorni nell’aprile scorso. In quell’occasione vennero distrutti alcuni locali del penitenziario e rimasero feriti numerosi agenti di Polizia Penitenziaria e la stessa direttrice della Casa Circondariale “Antonio Caputo”.

Gli autori degli scontri sono stati individuati dagli ufficiali della polizia giudiziaria in servizio al Nucleo Investigativo Centrale (articolazione regionale della Polizia Penitenziaria di Napoli) in collaborazione con la Squadra Mobile di Salerno che hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di 13 persone, all’epoca detenute nel carcere di Fuorni, accusate tra le altre cose di rapina e plurimi episodi di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

La vicenda era sfociata in una vera e propria “guerriglia” tra bande contrapposte di ristretti in carcere. Questa la cronaca di quei giorni: il 4 aprile un detenuto napoletano viene aggredito da altri detenuti, in gran parte salernitani, del secondo piano, sezione ‘B’. In seguito a questo episodio, il gruppo dei ‘napoletani’, il giorno successivo, il 5 aprile scorso, aggredsce un altro detenuto salernitano per vendicare l’accaduto. L’escalation di violenze non si ferma perché il gruppo dei ‘salernitani’ a questo punto intraprende una vera e propria rivolta interna, aggredendo gli agenti penitenziari, sottraendo loro le chiavi della sezione. Durante gli scontri, la sezione dell’istituto viene devastata con mazze ricavate dalla rottura dei piedi dei tavoli e con estintori staccati dalle pareti.

I detenuti utilizzano le chiavi, una prima volta, per far uscire gli altri detenuti dalle loro camere detentive, successivamente per far accesso alla sezione contrapposta e infine per fare ingresso nella sezione “A” dei gruppo dei napoletani e per ingaggiare con loro una rissa. La sezione interessata viene devastata e viene azionato anche un estintore allo scopo di rendere impossibile l’identificazione degli autori delle vuiolenze. L’ordine verrà riportato solo più tardi grazie all’intervento del personale in servizio e della stessa direttrice del carcere salernitano, Rita Romano, rimasta ferita insieme ai Poliziotti penitenziari.

Le indagini del NIC delle Polizia Penitenziaria e della Squadra Mobile della Polizia di Stato, hanno consentito di individuare i presunti responsabili di quanto avvenuto. Il più anziano di loro ha 46 anni. Tra questi, anche un soggetto arrestato per reati di criminalità organizzata, ma per la maggior parte si tratta di detenuti per reati comuni i quali, dopo quella rissa, sono stati trasferiti in altri istituti di pena. Luigi Alberto Cannavale, procuratore della Repubblica di Salerno, a margine della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina negli uffici della Procura, ha sottolineato che “le conseguenze peggiori di quella rissa le hanno avute proprio gli agenti della Polizia Penitenziaria che hanno riportato lesioni anche di non poco conto”.

Luigi Alberto Cannavale procuratore di Salerno
Luigi Alberto Cannavale

L’incontro con la stampa è stato utile anche per fare il punto sulla situazione della casa circondariale salernitana, interessata da un “continuo rinvenirsi di sostanze stupefacenti e di telefonini all’atto dei controlli”. Vicende che “vengono monitorate dalla procura della Repubblica e dagli organi investigativi”, ha chiarito Cannavale sottolineando che “non siamo inerti rispetto a questo fenomeno che, anzi, riteniamo di notevole gravità. Per ultimo, abbiamo accertato l’introduzione di quasi 500 grammi di stupefacenti, tra hashish e cocaina”.