Cassazione e Procura generale, in organico
70 magistrati in più

Palazzo di Giustizia a Roma
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Con la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale del 31 maggio 2019 è arrivato a compimento il percorso del decreto firmato dal ministro Alfonso Bonafede il 17 aprile 2019.
Un provvedimento che determina un incremento di 70 posti di magistrato delle piante organiche della Corte di cassazione e della relativa Procura generale. Questa è solo una parte di un’operazione di riorganizzazione – che prevede nel complesso un aumento di 600 magistrati ordinari – disposta dalla Legge di stabilità del 30 dicembre 2018, n. 145 che, oltre a effettuare una previsione per l’anno finanziario 2019, si spinge fino al triennio 2019-2021 assicurando la copertura integrale delle risorse aggiuntive.

Nel dettaglio vengono attribuiti 52 posti (di cui 4 presidenti di sezione e 48 consiglieri) alla Corte di cassazione e 18 posti (di cui 1 avvocato generale e 17 sostituti procuratori) alla relativa Procura generale.

Il ministro della Giustizia aveva illustrato questa serie di interventi durante una seduta plenaria del Csm dello scorso aprile. In quell’occasione Bonafede aveva definito l’investimento “un contributo fondamentale per dare una maggiore certezza del diritto su tutta la giurisdizione nazionale”. Pochi giorni prima era stata Barbara Fabbrini, capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del personale e dei servizi, ad affrontare il tema dell’ampliamento delle piante organiche degli uffici giudiziari durante il convegno “Dove vanno i nuovi 600 magistrati?”, organizzato da Area Democratica per la Giustizia al Palazzo di Giustizia di Milano. Il capo del DOG aveva iniziato il suo intervento sottolineando che “dopo 17 anni viene ampliata la dotazione dell’organico dei magistrati.

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