“Mi riscatto per…”: a giugno delegazione messicana in visita in Italia

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Una delegazione di studio formata da rappresentanti di due istituti penitenziari di Città del Messico e dello Stato di Coahuila e da funzionari dell’Ufficio messicano delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine sarà in Italia dal 3 al 7 giugno prossimi per visionare i detenuti impegnati in lavori di pubblica utilità a Roma e Palermo. È quanto hanno convenuto le delegazioni di Italia, UNODC e Messico nell’ultimo giorno di incontri e riunioni dedicate alle buone prassi per il reinserimento dei detenuti attraverso il lavoro e, in particolare, al modello italiano “Mi riscatto per Roma”.

La missione della delegazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia si conclude quindi non soltanto con i riconoscimenti espressi dal Governo messicano e dalle Nazioni Unite sulla bontà del progetto avviato ormai un anno fa, ma anche con l’impegno espresso nell’Aula del Senato dalle autorità messicane e dal Rappresentante UNODC di un’implementazione del modello italiano nel sistema penitenziario degli Stati Uniti Messicani.

Un successo che ha trovato subito un suo primo riconoscimento pratico nell’impegno ad avviare una missione di studio nel nostro Paese per approfondire concretamente l’esperienza italiana, prima di gettare le basi dell’accordo che i due governi sigleranno con l’Ufficio delle Nazioni Unite.

“Un sentito ringraziamento al Dap per la generosità e la disponibilità manifestata – afferma il Rappresentante UNODC Antonino De Leo – e per aver accettato di ospitare in Italia, nel prossimo giugno, una delegazione politica e tecnica che possa visionare sul campo, in due città simbolo della lotta al crimine organizzato come Roma e Palermo, questo vincente e convincente modello, nonché per aver accettato di presentare al sistema italiano alcune importanti esperienze avviate all’interno di carceri messicane in tema di reinserimento dei detenuti attraverso il lavoro”. All’incontro conclusivo nella Secretaria de sistema penitenciario del districto federal hanno partecipato anche i direttori e alcuni comandanti e responsabili del trattamento dei 14 istituti penitenziari maschili e femminili di Città del Messico ai quali è stato illustrato il modello “Mi riscatto per Roma”.

Il capo della delegazione italiana, Riccardo Turrini Vita, ha espresso la “soddisfazione per l’immediata manifestazione di interesse suscitata dal progetto nei rappresentanti del sistema penitenziario messicano. L’Italia è convinta che l’esperienza dei lavori di pubblica utilità, opportunamente rimodulata secondo il diverso contesto normativo e territoriale, potrà trovare una soddisfacente modalità di attuazione anche in Messico”.

Scendendo nel dettaglio e raccontando gli aspetti pratici del progetto, il responsabile nazionale Vincenzo Lo Cascio ha sottolineato che “i lavori di pubblica utilità costituiscono una nuova opportunità di rilancio umano e di lavoro che conviene a tutti: ai detenuti, che vengono formati a un mestiere con una attestazione spendibile sul mercato e che, svolgendo un lavoro per la comunità, hanno la possibilità di azzerare il proprio debito con lo Stato una volta usciti dal carcere; ai Comuni, che risparmiando soldi per la manutenzione del decoro urbano svolta dai detenuti possono reinvestirli in altri obiettivi; e infine alla Giustizia, che dal recupero del detenuto alla società civile guadagna un notevole abbattimento della recidiva”.

Salutando con entusiasmo la firma del documento, il responsabile del sistema penitenziario messicano, Antonio Hazael Ruiz Ortega, ha chiuso la riunione affermando che “per migliorare il nostro sistema dobbiamo guardare alle buone pratiche di altri Paesi; e con gli incontri di questi giorni questo obiettivo è stato certamente raggiunto”.

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“Mi riscatto per… ” in Messico / 1 – Al lavoro per esportare il progetto 
“Mi riscatto per… ” in Messico / 2 – I contributi della delegazione italiana
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