Nordio: “Un 2024 di conferme, nuova fase per la giustizia”

Nordio all'inaugurazione dell'anno Giudiziario 2024
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Il 2024 è l’anno giudiziario delle conferme “dei buoni risultati che cominciamo a registrare, degli sforzi che non smettiamo di assicurare, delle opportunità che abbiamo di entrare in una nuova fase”.

Con questa prospettiva il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, apre l’intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nell’aula magna della Corte di cassazione.

Conferme dei risultati per andare avanti nella inversione di tendenza, impossibile senza l’aiuto degli operatori del settore. “Magistrati, cancellieri, personale amministrativo tutto”, cui Nordio si rivolge direttamente: “conosco i vostri sforzi e le vostre condizioni di lavoro e per questo vi sono ancor di più grato”. Il Ministro non dimentica l’avvocatura, “consustanziale al concetto di giurisdizione”.

Il Guardasigilli fa riferimento al Pnrr per consolidare l’inversione di tendenza: un’opportunità unica, soprattutto, “per assolvere alle nostre responsabilità verso i cittadini” e proseguire quel “profondo processo riformatore” sollecitato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente alla cerimonia.

La rinegoziazione del piano si è resa necessaria, dice ancora Nordio, per rivedere i “target di abbattimento dell’arretrato” e ottenere la “proroga dei contratti degli addetti all’Ufficio per il processo”, con 4mila unità di personale che entreranno a breve.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (foto Quirinale)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (Credit: Quirinale)

Proseguendo sulle assunzioni, il Ministro ricorda i 4mila amministrativi entrati in servizio nel 2023, “preziosa energia vitale che stiamo cercando di valorizzare”; così come i 3 concorsi in magistratura in corso, per un totale di 1300 posti. Sulla magistratura onoraria, Nordio assicura che sarà oggetto di una riforma ad hoc.

In questa nuova fase della giustizia, spazio anche alla “cultura della conciliazione”, dice il Guardasigilli, che punta a investire nella mediazione civile e la giustizia riparativa.

Proprio nel settore penale, Nordio ricorda l’obiettivo di attuare pienamente il codice di procedura penale “firmato dal mio illustre predecessore Giuliano Vassalli“, del quale cita le sue qualità di “giurista insigne, che seppe coniugare la profondità dello studio con il coraggio dell’eroe e la lungimiranza del politico”.

A conclusione, un excursus storico-filosofico con cui il Ministro richiama alle radici della cultura giuridica contemporanea: i pilastri giudaico-cristiano e greco-romano, da conciliare con il razionalismo illuminista, sono l’impalcatura teorica alla base anche della Costituzione.